Lonate, lettere intimidatorie al sindaco. Mantovani si scusa e Bonini paga i debiti

LONATE POZZOLO – È ancora bagarre in aula a Lonate Pozzolo. La nuova mozione di Uniti e Liberi per intitolare piazza mercato alle vittime delle strage di Bologna ha acceso il consiglio comunale, ieri 27 settembre. Mentre il capogruppo leghista Armando Mantovani si è scusato «sinceramente» per la gaffe sulle teorie complottistiche che sostengono il coinvolgimento dei palestinesi nella tragedia del 2 agosto 1980, la maggioranza ha preso le distanze dalle dichiarazioni e ha riconosciuto la matrice neofascista dell’atto terroristico. Ma ha difeso il «Mantovani persona», tanto che il sindaco Elena Carraro ha deciso di non revocargli le deleghe. In apertura di serata il primo cittadino ha reso noto inoltre che «dal 10 agosto a oggi ho ricevuto in Comune 45 lettere anonime intimidatorie in riferimento alla strage di Bologna: ritengo che ognuno possa avere pensieri personali, ma questo non è democraticamente accettabile».

Le scuse. «Ma i dubbi restano»

Le dichiarazioni di Mantovani dello scorso agosto avevano sollevato un polverone a livello nazionale. In aula, il capogruppo leghista ha provato a chiudere la questione, scusandosi: «Devo ammettere di aver scelto le parole sbagliate nel tentativo di esprimere il mio personale punto di vista su un evento che ha segnato profondamente la storia della nazione» E poi: «Condanno senza riserve ogni forma di terrorismo. Tuttavia, ho cercato di fare una riflessione personale sugli eventi e nonostante le sentenze giudiziarie che sono state emesse negli anni (proprio ieri la corte d’Appello ha confermato l’ergastolo all’ex Nar Gilberto Cavallini per la strage, ndr) devo confessare che i miei dubbi personali sulla verità dei fatti non si sono completamente dissolti. Questo non significa che io abbia alcuna intenzione di mettere in discussione la colpevolezza delle persone condannate o di avallare teorie cospiratorie».

Le distanze

La maggioranza, nel frattempo, ha preso le distanze da quelle dichiarazioni. Lo ha detto l’assessore Mauro Andreoli: «Ha detto una pirlata e non si discute la matrice ideologica neofascista. Ma conosco Armando da una vita e salvo la persona».
Mentre il consigliere d’opposizione Tiziano Bonini (I cittadini per i cittadini): «Ha sbagliato, ha chiesto scusa e può essere un suo parere personale. Finito lì». Poi è passato all’affondo: «Chi chiede a Mantovani di scusarsi (Uniti e Liberi, ndr) è chi non si è mai scusato con nessuno. E per quanto possa essere fantasiosa la sua tesi, resta più credibile di questa mozione di cui nessuno si fa niente».

UeL: «Ci vergogniamo»

Ne è nato un batti e ribatti continuo tra le varie forze politiche. Le parole di Nadia Rosa, capogruppo di UeL: «Mi sto vergognando del consiglio comunale di Lonate. Siamo arrivati in fondo e stiamo scavando. Mantovani può avere un’opinione della storia, che è comunque strano. Ma qui si parla di sentenze». E Angelo Ferrario: «Credo che Lonate meriti di più, mi sarei aspettato più dignità dal capogruppo di maggioranza». La mozione è stata quindi emendata dalla maggioranza – come già proposto il 31 luglio – per intitolare la piazza a tutte le vittime del terrorismo.

Bonini paga il debito

In aula è stata anche affrontata la questione di Bonini e del rischio di essere incompatibile per un debito esigibile – una Tari non pagata – nei confronti del Comune. Debito che è stato saldato il giorno prima del consiglio, facendo cadere la causa e permettendo al consigliere di mantenere il suo ruolo in aula.
Sul caso è comunque intervenuta Rosa: «Candidarsi a sindaco ignorando il funzionamento dell’ente e avendo un debito verso il Comune è una grande mancanza di rispetto verso gli elettori e verso tutti i cittadini. Invece di essere un esempio per gli altri, ci si comporta per primo come nessuno dovrebbe fare verso l’ente che si vorrebbe rappresentare, data l’importanza del pagare i tributi, a tutti i livelli». Così Ferrario: «Sui social si vantava di non aver pagato e invitava a portare i rifiuti alla Cargo city». Mentre l’assessore Gennaro Portogallo ha preso le difese di Bonini, attaccando Uniti e Liberi: «Ogni volta tirate fuori problematiche in più invece di aiutare a risolverle».

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