I Popolari di Gallarate: «Dialogo con tutti, ma senza farci dettare l’agenda politica»

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GALLARATEDonato Lozito, fondatore e coordinatore del Centro Popolare di Gallarate, da sempre il dialogo è parte integrante della vostra attività politica. Giudica dunque positivamente la recente apertura del sindaco Andrea Cassani alle opposizioni?
A tre mesi dalle ultime elezioni Amministrative, ribadiamo innanzitutto la nostra soddisfazione per la vittoria della coalizione e del nostro candidato sindaco. Sottolineo l’aggettivo perché siamo stati i primi, insieme alla Lega, a indicarlo senza alcun tentennamento.

Cosa ritiene essere stato decisivo per la riconferma di Cassani?
Questo successo è la raccolta dei frutti dopo la semina avvenuta nei primi cinque anni. In particolare rimarco il modo in cui l’amministrazione comunale ha affrontato la pandemia, con grande forza e attenzione concreta a famiglie e imprese. E poi i 15milioni di euro di fondi europei ottenuti per la rigenerazione urbana di Cascinetta e Cajello, un risultato raggiunto anche attraverso il confronto avvenuto nelle sedi istituzionali con le opposizioni.

Dialogare con le minoranze è dunque auspicabile?
Bene ha fatto il sindaco ad aprire al dialogo, ma il programma elettorale, definito e sottoscritto dalla coalizione e sui cui si basa l’accordo di maggioranza, deve andare avanti. Tutto ciò che rappresenta una novità deve invece essere discusso prima in coalizione e poi, con grande disponibilità, assieme a tutte le altre forze politiche presenti in consiglio comunale. Io capisco che, in base alle logiche nazionali, ci possa essere la volontà od opportunità di aprire al Pd, ma secondo noi il dialogo deve essere con tutti, dunque anche con +Gallarate e con Obiettivo comune. 

Cosa può cambiare nella quotidianità della politica cittadina?
Un conto è un’apertura politica, un conto è un’apertura istituzionale. Io credo che il sindaco abbia voluto indicare la seconda strada, che ci vede d’accordo. Siamo disponibili al confronto nelle sedi istituzionali su questioni concrete reali e concrete. 

Su quali temi?
Non ci facciamo dettare l’agenda, i temi devono partire dal nostro programma: l’ospedale, lo sviluppo del territorio, la viabilità, la scuola, i rioni. Da due mesi si parla molto del futuro di Palazzo Minoletti: secondo noi è arrivato il momento di lanciare un concorso di idee tra giovani professionisti in grado di indicarci la strada per la riqualificazione dell’immobile.

Che ruolo giocherà il Centro popolare Gallarate in questa partita?
Riteniamo necessario far crescere la forza e la presenza della parte moderata all’interno del centrodestra. Sulla base dell’esperienza positiva delle ultime elezioni Provinciali lavoreremo in questa direzione anche a Gallarate. 

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