Air Italy, due pesi e due misure per i lavoratori in Cigs di Olbia e Malpensa

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MALPENSA – Delusi i sindacati di Air Italy ieri 27 novembre al termine dell’incontro, reiteratamente richiesto, con gli uffici deputati alle politiche attive dell’assessorato al Lavoro della Regione Lombardia e della Provincia di Varese per il reinserimento lavorativo dei quasi mille lavoratori basati a Malpensa lasciati a terra dalla compagnia aerea in liquidazione.

Lombardia e Sardegna

«Nella lunga riunione tenutasi in videoconferenza dopo ben tre dei dieci mesi di cassa integrazione, abbiamo appreso che allo stato attuale dell’arte non sono stati adottati dai suddetti uffici, progetti di reale supporto al mantenimento delle certificazioni e brevetti in difetto dei quali, il personale navigante tecnico e di cabina oltre a quello addetto alle manutenzioni, vedrà scadere parte delle attuali abilitazioni», spiega Marco Bardini del sindacato Anpav a margine dell’incontro. «Sono stati individuati solo dei percorsi alternativi (con Azioni di Rete e DUL fascia 5) di riqualificazione e ricollocazione in altri ipotetici ambiti lavorativi diversi dal trasporto aereo».
I sindacati hanno rimarcato la totale assenza, sino ad ora, di un reale coinvolgimento a differenza di quanto sta avvenendo in Sardegna (seconda base della compagnia), dove il lavoro congiunto tra parti sociali e la Regione  permetterà a tutti i lavoratori della base di Olbia di mantenere le certificazioni attuali, individuando anche percorsi alternativi nella denegata ipotesi di impossibilità di futuro reinserimento industriale nel trasporto aereo.

La proroga della Cigs

Alla richiesta di predisporre analoghi percorsi addestrativi specifici anche per il personale Air Italy di Malpensa, i sindacati non hanno avuto risposte positive, ma solo un generico rimando ad un nuovo incontro, che avverrà forse a gennaio, quando i lavoratori Air Italy saranno ormai a metà dell’attuale breve periodo di ammortizzatori sociali. «Perciò, posto che l’azienda, come da accordo del 3 settembre, garantirà solo l’addestramento di base in house, senza il necessario supporto della Regione Lombardia, sarà impossibile garantire il pieno mantenimento delle certificazioni attualmente possedute, anche al personale impiegato nella base di Malpensa di Air Italy», rende noto Bardini.
È per questa ragione che Anpav ha insistentemente chiesto che fosse riservato al personale lombardo lo stesso trattamento garantito dalla Regione Sardegna al fine di non vedere disperso il know how dell’intera platea dei lavoratori Air Italy che rappresenta l’ultimo baluardo di salvezza al termine della procedura di mobilità. I rappresentanti della Regione Lombardia, come peraltro avevano già fatto quelli della regione Sardegna, hanno tuttavia confermato che permangono gli impegni di ricerca di un percorso industriale nel trasporto aereo che coinvolga il personale Air Italy, ma che tale ipotesi non può prescindere da azioni concrete sinergiche del Governo centrale. «Essendo ovvio che l’attuale ammortizzatore sociale non è idoneo a traguardare l’orizzonte temporale necessario alla ripresa del mercato del trasporto aereo – conclude il rappresentante di Anpav – sarà necessario intraprendere sin d’ora tutte le azioni utili alla proroga dell’attuale periodo di Cassa integrazione straordinaria».

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