Malpensa, Unicomal contro l’espansione della Cargo city. «Basta inutile cemento»

Malpensa cargo city unicomal

MALPENSA – Il settore degli spedizionieri chiede di non fermare il progetto di sviluppo della Cargo city di Malpensa contenuto nel Masterplan 2035. Unicomal risponde alle prese di posizione a mezzo stampa di ANAMA (Associazione nazionale agenti merci aeree, affiliata a Fedespi) e ALSEA (Associazione lombarda spedizionieri e trasporti) esprimendo «il nostro più determinato disappunto».

Basta cemento

Spiega in una nota l’unione dei Comitati ambientalisti che si battono contro lo sviluppo di Malpensa: «L’accelerazione nel concretizzare il Masterplan 2035 di Malpensa come sostenibilità allo sviluppo nulla ha a che fare con la sostenibilità ambientale, con l’aggravante che il 72% delle aziende che operano in Italia in questo settore  presenta irregolarità (dati Ispettorato nazionale del Lavoro 2020). Negli ultimi anni sul territorio di Malpensa si è assistito al proliferare di parcheggi a supporto del traffico passeggeri che hanno eliminato alcune delle già poche aree destinate a verde (vedi ex cava Nidoli); finito questo tipo di sviluppo si sta pensando di spostare l’attenzione sul settore economico trainante della logistica, che per un certo periodo durerà ma poi, come è già successo per i parcheggi e gli alberghi, il territorio verrà abbandonato a se stesso con strutture inutili, fatiscenti e irrecuperabili».

La dignità del lavoro

Unicomal chiede alle associazioni di categoria della logistica, «prima di avanzare richieste alquanto discutibili», di riflettere su quanto sopra esposto, di risolvere le diverse situazioni interne alle aziende e di applicare rigorosi criteri di legalità. «Sarebbe più onesto se all’uso di toni trionfalistici, con l’uso inflazionato della parola lavoro a qualsiasi costo, all’inaugurazione di nuovi spazi nell’hub della logistica con sfilata di  varie personalità istituzionali e di categoria ci si fermasse a riflettere sull’ alto livello di inquinamento atmosferico registrato intorno a certi poli logistici (in questo settore negli Usa si compiono da anni studi scientifici ) e sui gravi problemi che questo livello di sviluppo comporta. Occorre affrontare con strumenti critici un nuovo tipo di progettualità che imponga come prioritari, senza furberie, il rispetto della leggi esistenti, la sicurezza e la dignità dei lavoratori, il rispetto della salute dei cittadini e l’integrità del nostro territorio già terribilmente devastato e cementificato da troppe e dannose infrastrutture».

Masterplan Malpensa, gli spedizionieri: «Non fermate l’espansione del cargo» 

Malpensa cargo city unicomal – MALPENSA24