Made in Italy Scuole, ecco i film alle matinée del Baff 2019

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BUSTO ARSIZIO – Sei titoli, sei punti di vista per raccontare altrettanti aspetti dell’Italia contemporanea. È ciò che prevede Made in Italy Scuole, matinée riservate agli studenti delle superiori che si terranno nell’ambito dell’edizione 2019 del Baff, in programma a Busto Arsizio dal 30 marzo al 6 aprile.

Una formula collaudata e apprezzata

«Made in Italy Scuole 2019 suggerisce agli studenti e agli insegnanti sei film che indagano le realtà italiane in forma di commedia, di favola, di dramma, di tragedia ma che, soprattutto, si fanno e pongono (agli spettatori) delle domande. Domande su di noi, sulla società, sulle relazioni, sulla famiglia, sulla scuola, sulle figure educative non parentali, sulle periferie, sull’integrazione, sulla crescita individuale e civile, sulla fede, sulla diversa abilità, sulla povertà, sulla criminalità, sull’adolescenza, sulla giovinezza e sul futuro. E lo fanno, in sei modi e toni diversi, attraverso la forza delle forme e delle figure del linguaggio cinematografico. Perché, come Jean-Luc Godard fa dire a un suo personaggio (in “Pierrot le Fou”), “Il cinema non è ‘le cose’, ma ciò che si trova tra le cose”».
La formula, collaudata e apprezzata, prevede la presenza in sala di un ospite del cast artistico o tecnico del film, che al termine della proiezione dialoga con i giovani spettatori. All’ingresso in sala agli studenti verrà consegnata una scheda voto per esprimere la propria preferenza. Il film che avrà totalizzato il punteggio più alto verrà premiato nel corso della serata finale del festival, sabato 6 aprile. La selezione è curata da Paolo Castelli (che come di consueto ne firma il concept, in allegato separato), Celeste Colombo e Daniela Bianchi; Elisabetta Bonfanti si occupa invece dei rapporti con le scuole.

Qui di seguito sono indicate le trame dei sei film in concorso:

“Quanto basta” di Francesco Falaschi

Arturo (Vinicio Marchioni) è uno chef talentuoso ma non più di successo. I suoi problemi con il controllo dell’aggressività lo fanno finire in carcere per rissa. Dovrà scontare la pena ai servizi sociali tenendo un corso di cucina in un centro per ragazzi autistici dove lavora Anna (Valeria Solarino). Tra i ragazzi di cui si deve occupare Arturo c’è Guido (Luigi Fedele), un giovane che ha la sindrome di Asperger e una grande passione per la cucina. Quando le circostanze lo obbligano ad accompagnare Guido a un talent culinario, si crea un rapporto di amicizia e di fratellanza che cambierà la vita di Arturo e i destini di entrambi.

“Troppa grazia” di Gianni Zanasi

Lucia (Alba Rohrwacher), una geometra di trentasei anni, vive da sola con sua figlia. Mentre si arrangia tra difficoltà economiche e relazioni personali sempre poco chiare, il Comune la incarica di un controllo su un terreno dove deve sorgere una grande opera architettonica. Durante i controlli Lucia si accorge che le mappe del Comune sono sbagliate e piene di manipolazioni per coprire probabili rischi geologici. Presa dai rimorsi di coscienza per le procedure irregolari legate all’acquisizione dei terreni, incontra una strana figura che le ordina di bloccare i lavori di costruzione e di edificare una chiesa in quei luoghi. Credendo di essere impazzita, Lucia inizialmente si rifiuta di dare ascolto alla sua visione, che però con il passare del tempo diventa sempre più fisica e pressante. L’incontro mistico sconvolgerà ancor di più la sua vita, e alla fine la porterà a intraprendere un viaggio interiore alla scoperta di una verità che era sempre stata nascosta in piena vista.

“La prima pietra” di Rolando Ravello

Il film è ambientato in una scuola elementare, poco prima delle vacanze di Natale mentre tutti sono in fermento per la recita imminente. Un bambino, intento a giocare con gli altri nel cortile della scuola, lancia una pietra rompendo una finestra e ferendo lievemente il bidello. Si tratta di un bimbo musulmano e l’accaduto darà vita ad un dibattito, ricco di colpi di scena, che vedrà protagonisti il preside (Corrado Guzzanti), la maestra (Lucia Mascino), il bidello e sua moglie (Valerio Aprea e Iaia Forte) e naturalmente la mamma del bambino, insieme a sua suocera (Kasia Smutniak e Serra Yılmaz). Una commedia corale in cui i personaggi dalle diverse sfaccettature si ritroveranno loro malgrado a risolvere un “piccolo” problema dal quale scaturiranno reazioni inaspettate. Riuscirà il preside a portare in scena la recita di Natale, a cui sembra tanto tenere, nonostante l’imprevisto sopraggiunto?

“Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio

Antonio ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana, una terra in cui cavarsela non è sempre così facile. A rendere ancora più complessa la situazione c’è la bellissima Miriam, una madre dolce ma fortemente problematica che lui ama più di ogni altra persona al mondo. Inoltre Carlo, il padre di Antonio, li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall’idea di ricostruire la sua famiglia. Per fortuna c’è il calcio e soprattutto ci sono i suoi amici: Stefano Caccialepre, il centravanti della squadra e Peppe Lambiase, fantasista dalla battuta sempre pronta, perditempo per vocazione e con il fiuto per cacciarsi sempre nei guai. All’improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita, sta cercando delle giovani promesse da portare nella Primavera del Parma e quando lo vede giocare, Antonio in campo è una vera rivelazione. Ma ogni sogno ha un prezzo molto alto da pagare.

“Lazzaro Felice” di Alice Rohrwacher

Lazzaro (Adriano Tardiolo) è un giovane contadino. Non ha ancora vent’anni e sorride alla vita. Anzi, la sua bontà pura e spontanea lo fa a volte sembrare una persona stupida e ingenua, di cui è facile approfittare. Incapace di pensare male del prossimo, Lazzaro non può fare altro che credere negli esseri umani. È la sua bontà che lo spinge ad approcciarsi al mondo in modo aperto e sereno, un modo che gli uomini da sempre ignorano. Al suo fianco Tancredi (Luca Chikovani/Tommaso Ragno), giovanissimo anche lui ma viziato dalla sua immaginazione sconfinata. Lazzaro Felice, il film diretto da Alice Rohrwacher, è dunque la storia di un’amicizia. Un’amicizia che nasce vera e si imbatte in trame contorte, segreti e bugie. Un’amicizia luminosa e giovane. Un’amicizia formativa e indimenticabile per entrambi, che attraverserà intatta il tempo e supererà persino le conseguenze distruttive della fine di un “Grande Inganno”. Finché una serie di vicissitudini porterà Lazzaro a varcare le soglie della città, tanto enorme quanto vuota, per cercare il suo caro Tancredi.

“La terra dell’abbastanza” di Damiano D’Innocenzo e Fabio D’Innocenzo

Mirko e Manolo crescono come grandi amici, praticamente fratelli, sullo sfondo di una periferia romana più ariosa e accogliente rispetto al luogo comune. Hanno un genitore solo a casa che li aspetta, e partono svantaggiati per un semplice motivo, non un condizionamento sociale esterno a loro, ma tutto interno: non credono di valere molto. Per loro la costruzione di una vita senza “sbattersi troppo”, accontentandosi di “abbastanza”, è il meglio che possa succedere. Guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è il pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati la possibilità di entrare a farne parte. La loro vita è davvero sul punto di cambiare.

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