Mercallo, il sindaco: «Colombo e Marzetta erano i più contrari all’Area Foglia»

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MERCALLO – «Il Tar ci ha dato torto, ok. Però ha riconosciuto sia che i termini erano scaduti, sia che la convenzione con il privato poteva essere rescissa dal Comune in qualsiasi momento». Sono le parole del sindaco di Mercallo, Andrea Tessarolo, che interviene sui recenti sviluppi giuridici dell’Area Foglia. Infatti, lo scorso 5 marzo, il tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dai privati Foglia e Rigon contro il Comune, portando all’annullamento della delibera di consiglio che mirava a risolvere la convenzione di lottizzazione e del contratto preliminare di compravendita. Dichiarando l’area non di interesse pubblico. Un risultato che, secondo i consiglieri di minoranza Marco Colombo e Marco Marzetta, «vanifica la possibilità di dare ai cittadini uno spazio pubblico». Ora il primo cittadino punta i piedi e difende l’amministrazione: «Abbiamo fatto ricorso di giurisdizione. Era un atto di compravendita e quindi non doveva intervenire il Tar, ma il tribunale di Varese. Se così fosse, la sentenza decadrebbe».

Un mutuo da 184mila euro

L’iter dell’Area Foglia nasce nel 2011, ricorda Tessarolo. «Un insediamento si sarebbe dovuto spostare ai margini del paese, per lasciare libera l’area». Obiettivo che ha dato il via a una serie di passaggi burocratici e spese da sostenere. «Il Comune aveva trasformato quest’area da agricola a industriale, per concedere la realizzazione del capannone». E prosegue: «Quindi è stata firmata una convenzione ed è stato acceso un mutuo da 184mila euro. Una prima tranche da 60mila euro era stata data al privato, la seconda l’avrebbe ricevuta una volta avuti i permessi per costruire. Ora i termini sono scaduti, e questo il Tar lo riconosce».

Il valore del terreno e i nuovi accordi

La questione è poi diventata un’altra, prosegue il sindaco: «Mi sono accorto che, dopo la convenzione, non era mai stata fatta una perizia: il Comune aveva comprato un terreno ampio, da 1400 metri quadrati, per una somma non indifferente. Si sarebbero successivamente aggiunti altri costi per realizzare i box, le recinzioni e tutti gli allacciamenti. Voleva dire arrivare a spendere altri 100mila euro». Da qui, l’iniziativa di una nuova perizia, che «ha rilevato il valore effettivo del terreno, ovvero 90mila euro. Meno della metà della cifra versata dall’amministrazione». Un fatto che ha inevitabilmente portato a cercare nuovi accordi. Accordi che «avevamo trovato, permettendo di andare avanti con i piani: se non fosse che, il giorno dopo, il privato si è poi rimangiato tutto. Con tanto di lettere degli avvocati».

«Trattative sotto banco»

Tessarolo sposta quindi l’attenzione sui consiglieri Marzetta e Colombo, ai tempi delle negoziazioni ancora fra i ranghi della maggioranza, poi passati all’opposizione lo scorso anno come esponenti di un gruppo autonomo. Di fronte agli sviluppi che hanno fatto saltare i nuovi patti, «i due consiglieri hanno intavolato una trattativa privata con il proprietario, senza dirlo a nessuno fino a un mese dopo». E a questo punto la questione ha preso una piega diversa: «Di essere preso in giro non mi andava», spiega ora il primo cittadino. «Le scelte della maggioranza andrebbero sempre rispettate da chi ne fa parte, anche se in disaccordo. Soprattutto considerando che inizialmente erano loro i più contrari all’Area Foglia: sono stati scorretti, si poteva intavolare una trattativa senza andare sotto banco».

Area Foglia a Mercallo, accolto il ricorso al Tar. «Un’occasione persa dal Comune»

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