La Novara del calcio offende Busto Arsizio: “Città inguardabile”. Poi si scusa

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BUSTO ARSIZIO – “Ma come si fa a scrivere di una città come Busto Arsizio? Non si può. E’ inguardabile”. E’ quanto scrive celando la propria identità dietro pseudonimo tale (inesistente) avvocato Quadrone sul magazine che dedica totali attenzioni e devozioni al Novara calcio. Una pagina di sfottò pubblicata sul giornalino Il Fedelissimo prima del derby di ieri sera, mercoledì 13 febbraio, quando i piemontesi arrivati in città, per assistere alla partita dello Speroni, non avranno visto nulla di loro interesse, ma hanno dovuto sgranare gli occhi davanti a una Pro Patria che, come all’andata, gliele ha suonate.

Il calcio, si sa, si gioca in campo. Ma anche sugli spalti. Dove lo sfottò è un po’ come il dribbling e quando diventa tagliente ha il sapore del gol. Ma su quella pagina de Il Fedelissimo le parole che il sedicente avvocato Quadrone riserva a Busto Arsizio hanno ben poco dell’ironico e molto dell’offensivo. E dimostrano, anche se lo stile di scrittura è piuttosto elevato, una discreta ignoranza, intesa come poca conoscenza di Busto Arsizio e dei suoi d’intorni. Tanto che  l’avvocato, scomoda perfino Beppe Viola e quella volta che l’inarrivabile giornalista della Rai, utilizzò le immagini di un derby meneghino dell’anno precedente perché nulla c’era da raccontare di quello disputato, per dire che la trasferta bustocca non ha nulla di bello da regalare fuori dal campo ai novaresi in trasferta. “Inguardabile”. Così viene definita Busto Arsizio. Come una brutta partita del Novara (che, vista la classifica, le sarà pur capitato di giocare). E ancora. Quadrone, per rincarare la dose di sfottò e poco conoscenza, invita i novaresi in trasferta allo Speroni a cercare qualcosa di bello in Valsolda o a Porlezza. Certo in Lombardia, ma non esattamente a due passi da Busto Arsizio. Uno schiaffo a tutto il Varesotto, che nonostante quanto dica il novarese, vanta tra le province, il maggior numero di siti Unesco.

Occorre dire che il direttore del foglio calcistico Massimo Barbero ha già fatto pervenire le scuse. E’ lecito però chiedersi a questo punto, chissà a quali bellezze artistiche e paesaggistiche saranno mai abituati i novaresi, visto che la città di San Gaudenzio non è certo nella top ten italiana delle mete rinomate per arte e cultura. Insomma Novara, come Busto e centinaia di altre città del Bel Paese, è bella. Ma di una bellezza da Italia “minore”. Il che non è da intendersi in senso dispregiativo.

Insomma, al Quadrone, che forse nelle sue intenzioni avrebbe voluto mettere un po’ di pepe, oltre che la penna, gli sono scappate tutta una serie di cose sulla città che, calcisticamente parlando, quest’anno gli ha soffiato 6 punti e fatto il pieno all’andata e al ritorno. Ad esempio gli è scappato che Busto è considerata una delle capitali del Liberty, che annovera un museo della tradizione tessile bustocca, la cui grandezza e importanza e conosciuta in tutto il mondo, una importante collezione di opere a Palazzo Cicogna, il Santuario di Santa Maria, il Festival del cinema e una rinascita culturale di sostanza, riconosciuta e apprezzata anche da chi non è né bustocco né bustese. Insomma di cose da vedere a Busto, ma siamo sicuri anche a Novara, ce ne sono. Però ci permettiamo di ricordare una vera perla bustocca e che Novara di certo non ha: il gemellaggio con Subotica. Un valido motivo per legittimare l’hashtag #ilbellodivivereabusto e per lanciarne uno nuovo che non farà piacere all’avvocato Quadrone: #ilbruttodivivereanovara. Soprattutto il giorno dopo che si è perso un derby con la Pro Patria.

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