BUSTO ARSIZIO – Sono arrivati un centinaio di appassionati, alcuni dei quali con le canotte giallo-viola dei Los Angeles Lakers, domenica 2 febbraio alle tre del pomeriggio per la “campettata” organizzata in occasione della commemorazione di Kobe Bryant, il cinque volte campione NBA scomparso la domenica precedente in un tragico incidente di elicottero insieme alla figlia 13enne GiGi e ad altre sette persone. Erano centinaia i playground in tutta Italia (in provincia di Varese anche ad Arsago Seprio e Somma Lombardo) in cui, in simultanea, si è compiuto l’ultimo tiro – #OneLastShot era il titolo della mobilitazione spontanea – in onore del campione che non c’è più.
Al campetto del Verri
Un omaggio sentito al grande campione di basket, cresciuto cestisticamente in Italia, nella Reggio Emilia in cui papà Joe Bryant macinava punti: il playground all’angolo tra via Redipuglia e la statale del Sempione è stato il teatro della più classica delle “campettate”, perché il modo migliore per ricordare Kobe era «just playin’ basketball». Semplicemente giocare a pallacanestro. A salutare i giovani cestisti è arrivata anche l’assessore allo sport Laura Rogora, che si è complimentata con gli organizzatori per il successo dell’iniziativa.
L’omaggio del palaYamamay
La sera prima, sabato 1 febbraio, un suggestivo ricordo di Kobe si è consumato anche al palaYamamay, tra le due semifinali di Coppa Italia di volley femminile, mentre sul parquet Uyba e Saugella Monza si riscaldavano per il match poi vinto dalle farfalle di Busto. Alle 8.24 in punto, orario simbolico visto che i numeri di maglia di Bryant ritirati dai Lakers sono stati proprio l’8 e il 24, il palazzetto si è fermato per un minuto di silenzio in onore del campione, “chiamato” da Consuelo Mangifesta, ex pallavolista azzurra e oggi responsabile delle relazioni esterne della Lega Volley Femminile e concluso con il caloroso applauso dei 3500 tifosi presenti sugli spalti.