Parco Primerano, «la brutta immagine di Samarate per i visitatori di Leonardo»

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SAMARATE – «Adiacente al Museo Agusta e vicino all’ingresso principale della Leonardo c’è un’area che versa in uno stato di completo abbandono: il parco Primerano con la tensostruttura destinata ad accogliere eventi ludico-sportivi». Sono le parole dei gruppi di opposizione Samarate Città Viva e Progetto Democratico, che tornano senza giri di parole sulla situazione di degrado del parco di Cascina Costa. Sede della Leonardo (ex Agusta) e del Museo Agusta, la frazione di Samarate «è senza alcun dubbio il nostro biglietto da visita internazionale», mettono in chiaro. Secondo la minoranza, «avere sul nostro territorio due eccellenze nel settore aeronautico di portata mondiale imporrebbe un’alta considerazione da parte dell’amministrazione». Ma, a fronte dell’ultimo sopralluogo nel parco, «così non è».

«Finora, nulla è stato fatto»

Parco Primerano, secondo gli avversari politici della squadra del sindaco Enrico Puricelli, avrebbe avuto ben altro potenziale. Come spiegano: «Doveva essere un punto di riferimento e di ritrovo per gli abitanti della frazione e per le maestranze della Leonardo, spazio per momenti di svago aperti anche alle famiglie del territorio, ma anni di incuria e negligenza hanno lasciato segni di inequivocabile decadenza che è sotto gli occhi di tutti». Già lo scorso novembre, il consigliere Tiziano Zocchi (Progetto Democratico) «denunciava sui giornali la questione». E ricordano: «L’amministrazione attuale (ma lo aveva già annunciato la precedente sindacatura Tarantino) ha in programma di appaltare la struttura a privati per riqualificare l’area e renderla di nuovo un luogo vivibile e d’incontro». Se non fosse che «finora nulla è stato fatto».

Dal 2017 a oggi

La volontà di riqualificare il parco, in realtà, è sul tavolo già da tempo. E la minoranza ne ripercorre i passi. «Il consiglio comunale dell’11 ottobre 2019 aveva approvato una mozione presentata dal consigliere Alessandra Cariglino (Forza Italia)». Questo documento «impegnava il sindaco e la giunta ad accelerare l’iter per l’assegnazione dell’area entro il 2020, riprendendo il testo del bando già predisposto due anni prima, nel 2017». Da qui, a distanza di sei mesi, il 23 aprile dello scorso anno, durante la Commissione Bilancio e Lavori Pubblici, «chiediamo informazioni in merito all’emissione del bando: il sindaco informa che ci sono delle perplessità sulla durata triennale del contratto proposto dalla bozza iniziale (2017) ma che, comunque, entro l’anno il bando rivisto e corretto sarà emesso». Alla Commissione Sport del 27 luglio scorso, «chiediamo di nuovo informazioni». E questa volta «è l’assessore Bertagnoli ad assicurare che entro fine anno sarà pronto per l’emissione». Ora i gruppo d’ooposizione tirano le somme: «Siamo giunti a metà febbraio 2021 e sul bando ancora silenzio».

«È un compito così arduo?»

A questo punto del percorso la domanda vien da sé: «Ma è davvero un compito così arduo porre mano al problema?». E affondano: «Non tiriamo fuori le solite scuse che mancano le risorse economiche, negli ultimi 10 anni se ne sono sprecate tante senza alcun risultato. Quello che manca a questa, ed alle ultime due amministrazioni, è la volontà e la lungimiranza di “curare” il bene comune, bene comune costruito nel tempo e “demolito” in pochi anni». A questo punto «il dubbio che non si voglia fare nulla è legittimo». E se così fosse, proseguono, «si abbia almeno il doveroso coraggio di comunicarlo e di abbattere la fatiscente struttura che deturpa il paesaggio. Al suo posto un bel prato verde o un campo di grano ridarebbero un certo decoro alla frazione». E gli spazi per i bambini e i ragazzi di Cascina Costa? «Questo non è certo un problema del sindaco e della sua giunta».

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