Quattro passi fra parrocchie e oratori

VIAGGIO DI MALPENSA24 NELLE REALTA' PASTORALI DEL TERRITORIO, FRA LUCI E OMBRE

Malpensa24 inizia un viaggio nelle parrocchie delle nostre città, dove molte cose sono cambiate in questi ultimi anni. Il calo dei matrimoni, e in particolare dei matrimoni cristiani (quelli celebrati in chiesa), che sono scesi al ritmo del 25% ogni lustro, il forte incremento di separazioni e divorzi, le chiese (non tutte per la verità) che si svuotano di giovani (anche se n”tiene” la partecipazione ai sacramenti dei ragazzi, cioè prima comunione e cresima). Insomma, una progressiva secolarizzazione della società segno di una crisi generale con cui lo stesso Papa Francesco deve fare i conti proponendo riforme fino a qualche anno fa impensabili per la Chiesa stessa. Vanno giù infatti anche i battesimi (ma bisogna tener conto che calano anche le nascite) nell’ordine di mille in meno all’anno nella diocesi di Milano, ma in estate restano super-affollati gli oratori perché qui trovano rifugio i ragazzi quando termina la scuola (in Lombardia in estate si toccano punte di 400mila ragazzi iscritti). E poi il drastico crollo del numero di sacerdoti, cioè delle “vocazioni”: dai seminari escono sempre meno nuovi preti tanto che oggi la diocesi di Milano può contare solo su circa duemila sacerdoti. Questo costringe i Vescovi a dar vita alle “comunità pastorali”, cioè più parrocchie seguite da un solo sacerdote o, nel caso di territori ampi, da un “pool” di sacerdoti costretti a correre da una parrocchia all’altra per celebrare messe, funerali, per seguire i propri fedeli e le varie iniziative pastorali. Preti inesorabilmente sempre meno presenti ma sempre più manager, a cui spetta il difficile compito di gestire chiese e oratori. Nella sola diocesi di Milano, secondo uno studio dell’Università Cattolica alla vigilia dell’ultima visita del Papa a Milano, il calo del numero di sacerdoti è del 10 percento all’anno. E i preti attivi, intanto, invecchiano: fra 8 o 9 anni, i sacerdoti ultraottantenni nella nostra diocesi arriveranno a quota 20%, cioè un prete su 5 avrà compiuto il giro di boa degli ottantanni. Ma il dato forse più significativo è il calo della popolazione che si sente parte della comunità cristiana, cioè della propria parrocchia: nelle 1.107 parrocchie della diocesi, distribuite in ben 73 decanati (gruppi di parrocchie), i fedeli che vanno a messa si stima che siano al di sotto del 30 percento della popolazione: cioè uno su tre, quando va bene.

La diocesi di Milano è la più grande del mondo. Ma il volto della chiesa ambrosiana (cioè milanese) sta cambiando. E’ vero che la Chiesa non si misura con i numeri ed è altrettanto vero che ci sono stati momenti di crisi e di cambiamenti ben peggiori in passato. Ma bisogna rivedere alcuni aspetti della tradizione cristiana. I collanti del passato che davano identità ai gruppi giovanili non tengono più. Bisognerà quindi trovare nuovi modelli “propulsivi” cioè che diano slancio ai valori cristiani in una società apparentemente sopraffatta dall’indifferenza.

Il primo appuntamento del viaggio di Malpensa24 nel mondo delle parrocchie e degli oratori è con Monsignor Claudio Livetti, 88 anni, per ben 22 anni prevosto di Busto Arsizio. Dall’alto della sua esperienza ci racconterà il suo punto di vista rispetto a questa crisi del mondo cattolico, e quale è la sua ricetta per uscirne. Leggi l’intervista con Monsignor Claudio Livetti.