I libri, antidoti ai veleni di quest’epoca

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di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, ho letto una notizia che voglio condividere con voi in questo tempo grigio e freddo. Vorrei parlare di edicole, quei chioschi bui ma colorati, al centro delle piazze nei vecchi paesi, che nelle città purtroppo chiudono a raffica poiché si dice che la carta stampata non vende più, non è più di moda, è superata. Oggi non sei nessuno se non hai un tablet, uno smartphone, un accidempoli che ti mette in comunicazione con il mondo; sì ma attenzione, ricordate che il mondo non si mette mai in comunicazione con voi. Quindi aprire a Milano in piazza del Suffragio un‘edicola con giornali, riviste, fumetti, libri ecc… ecc… parrebbe un azzardo. Forse. Ma questo giovane, tal Fabrizio Diaz Cotrina di 24 anni, dice anche che: “Vorrei che questa edicola diventasse un punto di riferimento del quartiere, per agevolare la vita delle persone. … Ora cerco di proporre qualcosa ai bambini, consigli di lettura. … Come dicevo, la fascia dei ragazzi è difficile, i social favoriscono l’alienazione”. Questa notizia fa bene al cuore e spero che consoli anche voi ed io già la immagino tutta colorata di riviste e di libri. Cosa ne dite? Con tanti come Fabrizio la carta stampata ha ancora una speranza. A questo proposito, devo ringraziare l’editore Iseni e il direttore Coronetti, perché mi danno la possibilità di affermare questi pensieri dalle colonne di una pubblicazione on line. Direi una bella e straordinaria “liaison”. Forse le speranze aumentano.

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Ivanoe Pellerin

E allora su questa strada i libri. Sabato 2 gennaio, l’inserto Tutto Libri del quotidiano La Stampa, mi ha stupito con un’iniziativa davvero insolita e originale. L’incipit era: “Cento libri da leggere nella vita” e il “buon anno” era concentrato sui suggerimenti che scrittorie e amici del giornale avevano preparato per coloro che dedicano un po’ del prezioso tempo alla lettura. Ovviamente di libri importanti da leggere ve ne sono a migliaia e la lista proposta è stata definita: “settaria, parziale, militante”. Questo è da sottolineare con una riga rossa. Ma la proposta mi è parsa ugualmente interessante e stimolante.

Dunque ho fatto una terribile scoperta dopo aver compulsato diligentemente questo invito. Sono un onnivoro in fatto di letture e credevo di aver divorato un bel numero di libri, alcuni dei quali ritengo fondamentali non solo per una adeguata educazione sentimentale ma anche per un appena discreto fondo su cui appoggiare le argomentazioni proponibili a sostegno della propria inclinazione culturale. “Inclinazione” in questo contesto non è affatto indice della posizione del corpo, ma solo della disposizione della mente.

Ebbene, fatto salvo l’Odissea e l’Eneide e Il Principe di Niccolò Macchiavelli e I promessi sposi, oserei dire dei classici, molti altri non hanno abitato nelle mie lunghe serate dedicate a questo genere di conforto. Mi sono consolato ritrovando Moby Dick di Melville e il grandissimo Tolstoy con Guerra e Pace ed anche Ferenc Molnàr con I ragazzi della via Pal, ma mi sono perso Kafka e Proust. Mi ha fatto piacere l’indicazione della “Coscienza di Zeno” di Svevo e la “Montagna Incantata” di Mann, ma devo recuperare Camus e Maugham. Naturalmente anche molti altri. Farò in tempo? Non lo so. Lo spero.

Cari amici vicini e lontani, sfogliare queste parole, compilare questo indice apre la mente e consola il cuore. Leggere tutto quello che possiamo, tutto quello che accende il nostro desiderio di sapere, la nostra curiosità, la nostra fantasia, è una delle poche armi rimaste a chi non vuole soccombere all’onnipresente sistema del Pensiero Unico Corretto (il famoso P.U.C.) che ammorba l’aria e che richiama diligentemente la mascherina mirabilmente impiegata dai prestigiosi artisti del coro della Fenice. I nostri libri, i vostri libri, le vostre letture sono gli antidoti ai veleni di questa epoca. I tempi sono difficili e per coloro che vogliono vivere la magia di altre vite e di altri mondi, per coloro che vogliono accendere il pensiero in molte direzioni occorre recuperare le parole decisive per riempire il tempo che scorre. Cari amici vicini e lontani, questo è un invito. Proviamo anche noi a descrivere una mappa che ci consenta di orientarci con le nostre ragioni ed i nostri sentimenti, proviamo anche noi a descrivere il cammino che ci porti là dove vogliamo andare consolati dalle parole di altri che ci hanno preceduto, accompagnato, anticipato. Che la parola sia con voi.

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