Pellicini (Fdi): «Sì alla lista del sindaco Antonelli. Ma senza transfughi»

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BUSTO ARSIZIO – «No ad esponenti di altri partiti nella lista del sindaco Antonelli. Le liste civiche non possono diventare zone franche per le trasmigrazioni politiche». Prova a mettere un punto sul “caso” che sta scuotendo la politica cittadina Andrea Pellicini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, il partito del sindaco, rispondendo all’ultimatum del suo omologo leghista Stefano Gualandris sulla lista Antonelli. Con un invito al «buon senso». Perché se il no ai transfughi è netto – e a Busto Arsizio si parla da tempo della possibilità di alcuni esponenti di Forza Italia (l’assessore Laura Rogora, il consigliere Orazio Tallarida e l’ex assessore Alessandro Chiesa) di infilarsi nella formazione civica del sindaco – Pellicini chiede meno rigidità nei confronti di altri esponenti dal passato politico che «hanno da tempo chiuso questa esperienza e vogliono comunque impegnarsi».

Il caso Lista Antonelli

«Non so se ci troviamo di fronte ad un nuovo asse Lega – FI – centristi. – rimarca il coordinatore dei “meloniani” dopo l’ultimo vertice provinciale – di sicuro qualcosa nell’ultimo periodo è cambiato, forse a causa della nostra continua crescita. In ogni caso, non ne facciamo un dramma e proseguiamo con la correttezza di sempre nei confronti dei nostri alleati». Ma il punto “della discordia” è la questione della composizione della lista civica a sostegno del Sindaco Antonelli: «Sono stato chiaro, in ogni sede, nel sostenere che andavano respinte le richieste di esponenti di altri partiti di entrare a farvi parte. E ce ne sono state diverse – chiarisce Andrea Pellicini – le liste civiche non possono diventare zone franche per le trasmigrazioni politiche».

Meno rigidità

I “Fratelli” però chiedono meno rigidità nei confronti delle liste del sindaco: «Ora bisogna avere responsabilità e buon senso – l’appello di Pellicini – se è vero, come credo, che le liste civiche possono essere determinanti per una vittoria del centrodestra al primo turno, allora va detto con chiarezza che hanno un’importanza rilevante. In effetti, vi sono esponenti della società che non si candiderebbero mai nella lista di un partito. Vi sono poi persone che, pur avendo avuto un passato esperienze politico amministrative, hanno da tempo chiuso questa esperienza e vogliono comunque impegnarsi per un progetto civico in favore della propria città». Pellicini chiede di aprire le porte almeno agli “ex” di vecchia data. «Cosa facciamo? Impediamo loro di candidarsi per il possibile rischio di portare via qualche voto ai partiti? E poi mi chiedo: quando noi eravamo al 3%, ci è mai stata riservato un trattamento del genere? Nel 2016, la lista Antonelli c’era e nessuno si è preoccupato per la tutela di Fratelli d’Italia».

«Adesso iniziamo la campagna»

Insomma, la linea è quella del «buon senso» perché «interpretazioni troppo rigide del “civismo” possono essere fuorvianti e addirittura dannose». Il “lodo Pellicini”, una sorta di nuova strada di compromesso rispetto alle richieste degli alleati, basterà a chiudere il caso? Il coordinatore di Fratelli d’Italia auspica che «si possa chiudere la questione e iniziare la campagna elettorale. Sulla riconferma di Antonelli c’è un accordo nazionale che non può essere messo in discussione da questioni minori che, come detto, vanno definite con buon senso e, soprattutto, con un po’ di fiducia reciproca».

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