Pro Patria, il danno e la beffa: squalificati Prina, Pesenti e Redaelli

DOMENICA (ore 17.30) A BUSTO ARRIVA IL LEGNAGO

Mantova

BUSTO ARSIZIO – Oltre al danno per una sconfitta immeritata, decisa da un penalty pressoché inesistente, anche la beffa per le sanzioni del Giudice Sportivo. In casa Pro Patria il turno infrasettimanale contro la Juventus Under 23 non ha solamente lasciato i tigrotti a mani vuote, dopo una partita condotta per lunghi tratti e condizionata da un rigore solare non concesso a Ghioldi. Ha portato pure strascichi: 2 turni di squalifica all’allenatore Luca Prina e 1 a testa all’attaccante Massimiliano Pesenti e al preparatore dei portieri Renato Redaelli. Il tutto condito da una multa di 900 euro.

Società, se ci sei…

Al netto delle “espressioni blasfeme” pronunciate dai tre squalificati (che salteranno l’importantissima sfida di domenica – ore 17.30 allo Speroni – contro i veneti del Legnago); al netto della giornataccia dell’arbitro Simone Taricone di Perugia, ertosi protagonista indesiderato e inopportuno; e al netto della sterilità dell’attacco biancoblù, a secco da tre gare, c’è un altro dato che riflette l’assurda situazione di casa biancoblù. Lo scarso, per non dire nullo, peso politico della Pro Patria, orfana di una proprietà degna di tale nome e pertanto sempre più in balia degli eventi e degli “eroi” di giornata.

Citarella vs Testa

Dopo essere stato lontano dai tigrotti per diverse partite, il presidentissimo Domenico Citarella è intanto sbarcato a Busto Arsizio. L’agenda dell’apprezzatissimo manager campano dovrebbe prevedere, oltre a un summit con Turotti, un incontro con Patrizia Testa. Un rendez vous per fare il punto su un intrigo societario che, fra assordanti silenzi e macchiavellici sospetti, sta facendo solo il male della Pro Patria. In attesa di un colpo di scena, che tarda purtroppo ad arrivare, l’impressione è che questa ingarbugliata vicenda societaria, dai contorni indefiniti e sfuggenti, possa protrarsi fino al termine del campionato. Quando si tireranno le somme: se la Pro Patria sarà riuscita a salvarsi, il momento della verità diventerà il deposito della fidejussione per l’iscrizione (pena ovviamente l’esclusione). Se la Pro Patria non ce l’avrà fatta, per colpa di chi ben sappiamo, l’addio al professionismo a Busto Arsizio (Città Europea dello Sport nel 2023) e la ripartenza dai dilettanti (magari con una nuova società) sarà lo scenario più probabile. In ogni caso in via Ca’ Bianca sarà la fine di un ciclo.

Pro Patria Prina Pesenti – MALPENSA 24