Rallenta l’industria nell’Alto Milanese, pessimismo per l’immediato futuro

legnano industria alto milanese

LEGNANO – Una leggera flessione in tutti i settori: è quanto ha registrato la produzione industriale delle imprese dell’Alto Milanese nel terzo trimestre dell’anno, rispetto alla rilevazione precedente. L’indagine congiunturale è stata effettuata dal Centro Studi di Confindustria Alto Milanese su un campione chiuso di imprese associate. Solo il 7% delle aziende del campione ha dichiarato incrementi produttivi, mentre il 33% una diminuzione e il 60% nessuna variazione. A rallentare in particolare sono stati i comparti meccanico e chimico-plastico, con una più accentuata decelerazione della filiera della moda per motivi di stagionalità.

Stabile l’occupazione, ordinativi sia italiani che esteri in calo

La debolezza congiunturale è confermata da altri indicatori come ordinativi, investimenti e fatturato. Immutati invece i livelli occupazionali. Il fatturato si è ridotto per il 36% delle imprese, mentre per il semestre a venire, ad attendersi incrementi è solo il 24% (era il 40%), con il 53% che dichiara ricavi stabili e il 20% (contro il precedente 14%) una contrazione delle vendite. Stabili le scorte di prodotti finiti, mentre il flusso di nuovi ordinativi, sia italiani che esteri, ha visto un leggero calo. Quanto rilevato a livello locale rispecchia le tendenze nazionali: negli ultimi mesi l’attività industriale in Italia ha mostrato una dinamica sostanzialmente piatta. Le imprese sono preoccupate dall’arresto di entrambe le componenti della domanda. Quella interna risente delle accresciute preoccupazioni di imprese e famiglie sulla situazione economica del Paese, mentre quella estera soffre per un contesto internazionale in peggioramento, soprattutto in Europa, dove incide particolarmente la frenata della Germania. Preoccupano poi il rischio Brexit e le tensioni commerciali sui mercati internazionali.

L’andamento nei singoli settori

Meccanico. Terzo trimestre 2019 in ristagno per la produzione industriale, con il grado di utilizzo degli impianti giudicato appena sufficiente e il fatturato stabile. Invariate le scorte, mentre il portafoglio ordini evidenzia un arresto per le commesse interne ed estere. Per i successivi 6 mesi, le imprese meccaniche si aspettano un fatturato stabile rispetto ai livelli di fine settembre, in particolare il 55% del campione prevede il mantenimento dei ricavi e il 30% una contrazione.

Tessile-abbigliamento e calzaturiero. Nel settore moda, produzione e fatturato sono scesi per motivi di stagionalità. Un piccolo calo è stato registrato anche per gli ordinativi interni, mentre il flusso di nuove commesse dall’estero si è mantenuto stabile. Stazionarie per il 60% delle aziende le aspettative di fatturato per il futuro semestre, mentre l’80% non ha in previsione nuovi investimenti.

Lavorazione materie plastiche e chimico. Il comparto segna un consolidamento dei livelli produttivi. Le vendite sono però calate, al pari della consistenza del portafoglio ordini. Si confermano buone le aspettative di vendita per i prossimi 6 mesi, mentre la quota di imprese che intende sostenere spese per investimenti è diminuita dal 63% al 53%.

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