Regionali, Busto a secco: Farioli il più votato, ma non basta. Verga la migliore

BUSTO ARSIZIO – Anche stavolta Busto resta a secco, senza rappresentanti in consiglio regionale. E il più votato è sempre lui, l’ex sindaco Gigi Farioli, che si piazza sul gradino più alto del “podio” virtuale delle preferenze in città, sbaragliando la concorrenza delle nuove leve, Valentina Verga del Pd, e Luca Folegani di Fratelli d’Italia, ma è anche l’unico ad andare vicino all’elezione. Dopo una campagna elettorale in tono minore, con una fiammata solo negli ultimi due giorni grazie agli arrivi dei big nazionali Mariastella Gelmini (Azione), Angelo Bonelli (Verdi) e Licia Ronzulli (Forza Italia), Busto Arsizio continua ad arrancare.

Gigi ad un passo

Ma per “Gigione”, che accarezzava l’idea di tornare dopo 16 anni sui banchi del Pirellone (la breve e controversa parentesi del doppio incarico quando era già sindaco, dopo i dieci anni in consiglio regionale con Forza Italia tra il 1995 e il 2005), il seggio è sfumato per meno di 200 preferenze, a scapito del capolista di Azione-Italia Viva Giuseppe Licata. E così la città più popolosa della provincia è costretta a leccarsi le ferite, con i candidati dei maggiori partiti lontanissimi dalle prime posizioni, e ad aggrapparsi ormai alle uniche due elette al di sopra del consiglio comunale della città, due donne, Isabella Tovaglieri al parlamento europeo e Valentina Verga da poco diventata vicepresidente della Provincia.

Le preferenze

A Busto l’ex sindaco Gigi Farioli ottiene 912 preferenze e arriva ad un passo dal l’elezione, battuto in Azione-Italia Viva solo da Giuseppe Licata, coordinatore provinciale dei “renziani”. Dietro di lui sull’ideale “podio” delle preferenze in città ci sono anche la Dem Valentina Verga, che ne incassa 696 (bene anche l’eletto Samuele Astuti, con 393), e che con i consensi ricevuti fuori da Busto arriva a quota 1.585, quarta in lista, risultando la candidata bustocca più votata in assoluto, mentre Farioli si ferma 1.279. Al terzo posto della classifica delle preferenze in città si piazza il “Fratello d’Italia” Luca Folegani, che nonostante la controversa candidatura al posto di Checco Lattuada fa segnare 591 consensi personali nella sua città e fa da traino all’eletta Francesca Caruso che a Busto ne strappa 194. Complessivamente “Fole” supera quota mille (1.027) ma in provincia è solo sesto tra i “Fratelli”, superato oltre che dai due gallaratesi eletti (Martignoni e Caruso), anche dai varesini Zocchi e Dell’Erba e persino dalla consigliere di Vergiate Sarah Carlini.

Più staccati invece gli altri due candidati bustocchi, che però avevano corso più per spirito di servizio che per reale ambizione: la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora, in campo con Forza Italia, fa registrare 315 preferenze in città, meno di quelle del più votato in provincia Pietro Zappamiglio (340), e in totale 553, cavandosela con la quarta posizione nel suo partito a livello provinciale. Invece l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani, nella lista della Lega, incassa solo 192 voti a Busto, battuto anche da Emanuele Monti (255), ma si rifà in parte nel resto della provincia arrivando a quota 490, anche lui sesto e battuto dai “varesini” Monti e Brianza, dalla gallaratese Mazzetti, dall’albizzatese Mirko Zorzo e dal luinese Alessandro Casali. In sintesi, Busto Arsizio periferia della politica regionale.

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