Revocate le 26 assunzioni, esultano i No Accam. In campo Regione Lombardia

rbsh

BUSTO ARSIZIOAssunzioni in Accam, c’è la revoca dei bandi di selezione per 20 delle 26 figure ricercate. Uno stop tecnico, che prelude ad «una più ampia e qualificata procedura»: con la risoluzione del contratto di gestione con Europower la società avrà bisogno di rimpiazzare il personale che opera nell’impianto di Borsano. Critici il comitato No Accam e il consigliere legnanese Franco Brumana: «Un’altra conferma di un management totalmente inadeguato e in stato confusionale». Ma intanto la sfida del salvataggio della società, su cui Busto Arsizio e Legnano con le loro partecipate Amga e Agesp sono in prima linea, va avanti: in settimana il piano sbarca in Regione Lombardia, dove verrà sottoposto all’attenzione dell’assessore all’ambiente Raffaele Cattaneo.

La revoca

L’atto è stato pubblicato giovedì 28 gennaio: Accam ha revocato i bandi di 20 assunzioni sulle 26 figure a tempo indeterminato ricercate per rimpiazzare gli addetti di Europower, la società privata che gestirà l’impianto con il proprio personale fino alla fine di marzo, dopo che Accam ha chiuso una transazione per la risoluzione del contratto di gestione in scadenza a fine 2021. I bandi di altre sei figure erano già stati chiusi, ma erano rimasti in gran parte senza candidature. Il motivo della revoca, operata con effetto immediato in base ad una clausola della procedura, sarebbe essenzialmente tecnico, tanto che nell’avviso si accenna ad «una più ampia e al contempo qualificata ricerca di potenziali candidati, da selezionare secondo nuove procedure». Una sorta di “stop and go”, l’ennesimo della storia recente della società che gestisce l’inceneritore di Borsano.

Le reazioni

«Un grandissimo risultato di cui siamo orgogliosi – spiegano dal comitato spontaneo No Accam – la domanda era più che legittima: come può un’azienda in crisi finanziaria assumere a tempo indeterminato 26 risorse di fatto raddoppiando l’organico?». Per il comitato si tratta di «un’altra conferma di un management totalmente inadeguato. E un altro tassello verso la presa di coscienza che la parola fine non solo è sempre più vicina ma necessaria». Il consigliere comunale del Movimento dei Cittadini Franco Brumana, oltre a parlare di «situazione di confusione», arriva a dichiarare che «questa revoca si pone in contrasto netto con il piano di salvataggio e può significare che Accam si sia resa conto che non può più proseguire la sua attività e che non può permettersi di assistere con pazienza al perdurare dei giochi mediatici del sindaco di Busto Arsizio e del sindaco di Legnano, che si rimpallano l’onere di dichiarare che ACCAM non può essere salvata».

La partita in Regione

Dopo il rilancio di Amga, nell’ultima riunione del coordinamento soci, la partita del piano di salvataggio di Accam procede a pieno ritmo per arrivare alla quadra dell’operazione su cui Legnano e Busto Arsizio sono impegnate con le loro partecipate. In attesa dei prossimi step, per capire se si andrà avanti con la procedura concorsuale o con il progetto della Newco (che ha il vantaggio di poter essere fin da subito perseguito secondo i dettami dell'”in house”), nei prossimi giorni il piano verrà portato all’attenzione dell’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo, con l’obiettivo di verificare la compatibilità dell’operazione con le prospettive della Lombardia in termini di sviluppo dell’economia circolare e, perché no?, la possibilità di un sostegno anche economico dell’ente regionale rispetto all’iniziativa.

Via libera dei soci di Amga al “piano Radice” per un nuovo futuro di Accam

busto arsizio legnano accam assunzioni – MALPENSA24