Rimandata la Festa del Teatro di Busto. Maffioli: «Confido in misure di sostegno»

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BUSTO ARSIZIO – Così come è già successo per il B.A. Film Festival, anche la seconda edizione della Festa del Teatro è stata rimandata a data da destinarsi: la manifestazione, in programma dal 20 al 27 marzo, è stata sospesa in seguito alle disposizioni per limitare il contagio da coronavirus. «Servono misure a sostegno del settore culturale» ha dichiarato Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura di Busto Arsizio, che ha espresso solidarietà alle sale teatrali e cinematografiche colpite dall’emergenza sanitaria.

L’impegno non sarà vanificato

Dopo il successo della prima edizione, che si è svolta in parte nella vetrina dello spazio del B.A. Film Festival in piazza San Giovanni e in parte nelle sale cittadine, era già tutto pronto per un’altra ancor più ricca di contenuti grazie all’impegno del tavolo Teatri, coordinato dall’assessorato alla Cultura, entusiasta di poter proporre una settimana di eventi all’insegna dell’arte del teatro in tutte le sue forme.
Un impegno che non sarà comunque vanificato dall’emergenza in corso, ma sarà valorizzato ulteriormente non appena si decideranno le nuove date di programmazione.

La tensostruttura di piazza San Giovanni

«Come per il B.A. Film Festival anche per la Festa del Teatro, d’intesa con tutti i teatri cittadini, ci stiamo organizzando per un rinvio», ha annunciato Maffioli. «Vedrà la manifestazione sempre legata al Baff, con il quale resterà in condominio la tensostruttura in piazza San Giovanni, in due settimane diverse ma consecutive. Ringrazio tutti i nostri teatri per l’encomiabile spirito di collaborazione e responsabilità e per la comprensione che, anche in questo difficile periodo, stanno dimostrando, rimettendosi in gioco per un nuovo programma della loro festa».

Il settore culturale più colpito

Come ha concluso l’assessore, «alle sale cinematografiche e teatrali della città va la mia più solidale vicinanza, essendo quello dello spettacolo il settore culturale più duramente colpito dalla situazione sanitaria nazionale, con la chiusura totale degli spazi e l’impossibilità assoluta di lavorare. Il prezzo che anche l’industria culturale sta pagando è altissimo e confido ci saranno presto misure anche a sostegno di questo settore, della cui privazione risentiamo anche umanamente».

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