Matteo Salvini: “Facciamo decollare l’economia e Malpensa”

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Malpensa? «Fondamentale per le nostre imprese. Facciamo ripartire l’economia e anche l’aeroporto decollerà». Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale parla con Malpensa24 anche di sicurezza, immigrazione e delle priorità che dovrà affrontare il Governo.

Matteo Salvini, cosa si prova a essere vicepremier in un momento così delicato e complesso?
«Un grande onore. Ogni giorno sento la responsabilità di rappresentare le speranze di milioni di italiani che chiedono un Governo capace di applicare un principio fin troppo trascurato dai nostri predecessori: il buon senso».

Il Ministero degli Interni in passato è già stato guidato da un altro leghista, Roberto Maroni. Cosa cercherà di replicare da quella esperienza e cosa invece sarà un suo tratto distintivo?
«Roberto Maroni ha fatto bene il Ministro in anni difficili. Quelli in cui era scoppiata la cosiddetta “primavera araba” che, malgrado le grandi speranze di cambiamento suscitate all’inizio, si è presto rivelata l’anticamera di un inverno del terrorismo islamico che dura fino ad oggi. Di quella esperienza intendo certamente replicare gli accordi con i Paesi di partenza dei flussi migratori, Tunisia e Libia in primis, ben sapendo che l’Italia dovrà essere protagonista degli sforzi congiunti in ambito internazionale per un processo di pace che stabilizzi tutto il Nord Africa. La principale differenza con lo scenario del 2011 è, infatti, la dimensione strutturale che hanno assunto le migrazioni. Per questo è urgente che il controllo delle frontiere esca dalla dimensione meramente italiana e venga finalmente affrontata in ambito europeo. Con pari oneri e onori per tutti».

In queste settimane comunque si sarà fatto un’idea di quanto dovrà fare. Quali sono le sfide prioritarie da affrontare che ha segnato in agenda?
«Come detto il controllo delle frontiere marittime è la più evidente delle priorità, ma la macchina organizzativa e professionale che ogni giorno si mette in moto per garantire la sicurezza dei cittadini tocca moltissimi altri aspetti della vita quotidiana. La mia sfida è riuscire a migliorare in ogni campo, senza privilegiare un ambito rispetto ad un altro. Se da una parte occorre potenziare i nuclei impegnati nelle lunghe e complesse indagini di contrasto al terrorismo e alla criminalità organizzata, è altrettanto urgente garantire un presidio più forte sul territorio dove per troppo tempo si è lasciato campo libero a situazioni di degrado che minano alle radici la qualità della vita nelle nostre città. Penso ad esempio alle stazioni, ai parchi pubblici, alle occupazioni abusive delle case popolari, alla vivibilità delle periferie: non è più accettabile che ci siano persone oneste che evitano certe zone o vivono barricate nella propria casa perché il proprio quartiere è diventato preda di gente poco raccomandabile».

Malpensa è argomento centrale per tantissimi motivi. Partiamo da quello economico e legato allo sviluppo del territorio, sul quale la Lega anni fa fece una vera e propria crociata. Per voi questa infrastruttura è ancora centrale e strategica per il Nord e per il Paese?
«Per capire l’importanza dello scalo, è sufficiente puntare un compasso sull’area dell’aeroporto e aprirlo fino alle coste portoghesi: la circonferenza che ne risulta abbraccia tutta l’Europa, con Malpensa perfettamente al centro. Già oggi rappresenta un’infrastruttura fondamentale per le nostre esportazioni, ma la nostra scommessa guarda oltre. Vogliamo rafforzare il nostro tessuto di piccole e medie imprese grazie ad un radicale taglio delle tasse e di tutte le altre complicazioni burocratico – fiscali che oggi assorbono tempo, energie e risorse ai nostri imprenditori. Una volta liberata da queste zavorre, la nostra economia tornerà a volare. Anche da Malpensa».

E sotto il profilo della sicurezza cosa intendete fare per lo scalo della brughiera?
«Prima di tutto, da Ministro, approfitto di questo spazio per ringraziare uno ad uno tutti gli operatori impegnati nella vigilanza dell’aeroporto. Li ringrazio per il loro impegno, per la loro professionalità e per la discrezione con cui riescono a conciliare la necessità di esserci con quella di agevolare la libera circolazione di migliaia di passeggeri al giorno. Il nostro impegno sarà quello di garantire un costante aggiornamento sia degli investimenti tecnologici a supporto, senza tuttavia dimenticare che la differenza la fanno le persone che indossano la divisa e che devono essere messe in condizione di fare il proprio lavoro».

Chiudiamo su questo governo: quali sono gli obiettivi?
«I singoli provvedimenti che prenderemo non saranno una sorpresa, al contrario per una volta si possono leggere con massima trasparenza e largo anticipo nel contratto che ha dato vita a questo Governo. In linea generale noi vogliamo dimostrare che si possono abbassare le tasse alle imprese e insieme ridare dignità ai lavoratori, che l’Italia può stare in Europa da protagonista politico ed economico, senza per questo sacrificare milioni di pensionati in nome della maledetta austerità, che si può rafforzare la credibilità del Governo centrale e allo stesso tempo garantire spazi per le autonomie regionali virtuose. Dopo anni di rassegnazione, finalmente sta tornando l’entusiasmo. Me ne accorgo ogni giorno nelle piazze, nei mercati, tra la gente. Ci chiedono di andare avanti, di non mollare. E io vado avanti e non mollo».

 

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