Salvini su Legnano: inchiesta fondata sul nulla, ma temo si tornerà al voto

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LEGNANO – Anche Salvini getta la spugna: «Temo che a Legnano si debba andare al voto». Un «timore» conseguente la sospensione del Consiglio comunale decisa dal TAR e l’arresto del sindaco Gianbattista Fratus e degli assessori Maurizio Cozzi e Chiara Lazzarini, per i quali nei giorni scorsi il pm Nadia Calcaterra ha chiesto il giudizio immediato. Lasciati gli svaghi sulla riviera romagnola, il vicepremier e segretario della Lega ha visitato lunedì 5 agosto la fiera di San Fermo a Nerviano, rispondendo, fra le altre, a una domanda sul futuro prossimo dell’amministrazione legnanese.

Il vicepremier: «Fratus persona di specchiata onestà»

La presa di posizione del ministro dell’Interno sembra sconfessare le manovre della Lega di Legnano per restare al governo della città, attualmente sotto la gestione provvisoria del commissario prefettizio in attesa dell’ultima parola del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dalla Lega stessa. Matteo Salvini non ha comunque risparmiato una frecciata all’indirizzo della magistratura, in merito all’inchiesta “Piazza Pulita” della Procura di Busto Arsizio: «Per quanto posso giudicare io – ha detto – mi sembra che dietro a questa inchiesta ci sia poco o nulla». Poi, una sorta di difesa d’ufficio del sindaco di Legnano: «Conosco Gianbattista Fratus come persona di specchiata onestà». Il titolare del Viminale ha quindi concluso: «Stiamo cercando di riformare la giustizia, perché chi sbaglia deve pagare subito, non tenere bloccata una città per sei mesi».

Comitato Legalità: «Paralisi cittadina è colpa del ministro»

Tuttavia, per il Comitato Legalità a Legnano è proprio Salvini a bloccare la città. «Il ministro Matteo Salvini – si legge sulla pagina Facebook del Comitato che raccoglie opposizioni ed ex membri della maggioranza di centrodestra – teme che Legnano dovrà tornare al voto, ma dimentica che è proprio lui a tenerla bloccata da quattro mesi». L’accusa del comitato è di non aver dato seguito allo scioglimento del Consiglio comunale, con il conseguente ritorno alle urne, quando era venuto meno  il numero legale, in seguito alle dimissioni presentate dalla metà più uno dei suoi componenti. «Legnano deve andare al voto» è la posizione ribadita per il Comitato da Andrea Grattarola, Monica Berna Nasca e Luca Benetti, che hanno avvicinato Salvini a Nerviano per ricordargli «i suoi doveri istituzionali di ministro dell’Interno».

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