I 5 Stelle snobbano il campo largo a Samarate: «Da soli o non corriamo»

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SAMARATE – «O corriamo da soli oppure non ci presentiamo». Per il Movimento Cinque Stelle, niente alleanza con il centrosinistra a Samarate. Lo dice il consigliere Alessio Sozzi, oggi rappresentate dei grillini fra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Che tira il freno a mano e respinge l’ipotesi che i pentastellati possano presentarsi alle prossime Amministrative in coalizione con il Partito Democratico e con la storica civica Samarate Città Viva.

50 e 50

«È semplice: è un 50 e 50». Sozzi comincia a valutare la migliore strategia per il suo gruppo in vista delle elezioni. Se si presenterà. «Ad oggi non abbiamo intenzione di allearci con nessuno, ma stiamo facendo tutte le considerazioni del caso. Non è nemmeno detto che correremo». Un 50 e 50, appunto: o si scende in campo con soltanto le cinque stelle cucite sulla giacca oppure si fa un passo di lato e si rinuncia al tentativo di soffiare il governo al centrodestra.
Intanto, il centrosinistra comincia a prendere una forma, anche se solo abbozzata. Progetto Democratico – il gruppo che rappresenta il Pd in aula – e Samarate Città Viva non sembrano voler rinunciare a un fronte unito, lo dimostrano soprattutto le battaglie congiunte portate avanti negli ultimi anni. Alcune delle quali hanno visto in prima linea anche il M5S, che ora decide di prendere un po’ le distanze. Dice Sozzi: «In realtà stiamo sondando delle persone della società civile. E se si dovesse fare il nome giusto, potremmo anche valutare una coalizione più ampia. Ma ad oggi le intenzioni non sono queste».

L’incertezza nel centrodestra

Nel frattempo il centrodestra si muove a passi incerti, anche perché i tavoli provinciali per discutere nomi e alleanze non sono ancora stati convocati. Trattandosi di una città sopra i 15mila abitanti, è infatti evidente che la partita di Samarate dipenda da pesi e contrappesi in rapporto agli altri Comuni. Ora è probabile che venga presentata la ricandidatura di Enrico Puricelli: di fatto, l’unica possibilità che ha la Lega per blindare il sindaco. Se infatti fosse proprio il Carroccio a mettere in discussione l’uscente Puricelli (magari proponendo l’ex primo cittadino Leonardo Tarantino), Fratelli d’Italia avrebbe la possibilità di approfittarne per mettere sul tavolo un proprio candidato. E c’è chi vuole che accada: Franco Canziani, iscritto a FdI e promotore dell’associazione indipendente Civitas, spinge perché «il futuro sindaco sia espressione del partito che oggi ha i maggiori consensi sul territorio (FdI)». E che «quindi non ci sia un Puricelli bis, che gli rimanga soltanto l’onere di correre appresso alle galline».
Poi resta l’incognita Forza Italia, che ancora non si espone sul proprio ritorno alla vita politica dopo le dimissioni di Alessandra Cariglino e Luca Macchi. Infine, i punti di domanda che riguardano il civismo. Vale per la lista che porta il nome del sindaco, visti i malumori emersi in passato con la Lega. Ma anche per il progetto lanciato dall’ex assessore Vito Monti, che da civico vorrebbe riunire il centrodestra intorno al suo nome. Insomma, sono ancora parecchie le sbavature che il centrodestra deve sistemare se vuole presentare un piano d’attacco che porti a una riconferma.

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