Variante di Samarate, Forza Italia evita il confronto

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SAMARATE – Cinque candidati alle elezioni regionali, cinque gruppi con punti di vista differenti. Ma se si parla di sviluppo a Malpensa, a discapito di aree verdi, allora l’opinione cambia. È il caso della variante alla Ss341 e la conseguente bretella tra le vie Milano e Ollearo. Tema che ieri, 6 gennaio, ha messo tutti sulla stessa linea al confronto organizzato dal comitato “Salvaguardia dei boschi di Samarate”. O, almeno, i presenti. Dovevano essere sette i relatori, due sedie invece sono rimaste vuote: quella di Forza Italia e quella di Italia Viva. Facendo emergere un dato politico evidente su una questione così dibattuta.

Gli attesi erano assenti

Mancavano proprio i grandi attesi, per offrire un modo diverso di guardare il progetto. Simone Longhini (Forza Italia) e Giuseppe Licata (Italia Viva) – nonostante avessero dato garanzia di partecipazione, come raccontato a margine dal presidente del comitato samaratese Alessandro Cenci – hanno disertato.
I forzisti non hanno mai negato di essere a favore dell’espansione del sedime aeroportuale, quindi delle opere viabilistiche che ne derivano. Sarebbe stato paradossale, per l’esponente azzurro, respingere il piano dello scalo varesino e andare controcorrente rispetto alle posizioni assunte finora dal suo partito. O, a maggior ragione, sarebbe stato un atto di coraggio sostenere le proprie idee davanti a una platea avversa proprio a ridosso del voto.
Italia Viva, invece, non ha mai reso noto in modo chiaro il suo punto di vista. Non ufficialmente. Sarebbe stata l’occasione per farlo.

Il fronte del No

Oltre al progetto samaratese, è stato inevitabile toccare gli altri argomenti di Malpensa: il Masterplan, l’espansione dell’area cargo e quindi le opere viabilistiche. In sala c’erano i volti noti dell’attivismo, che da sempre lottano contro il consumo di suolo e difendono la brughiera col coltello fra i denti. Ovvero l’ex pentastellato Roberto Cenci, oggi in corsa con la Lista Moratti ma sempre fedele alle sue idee ambientaliste, e Massimo Uboldi (Movimento Cinque Stelle). Di fianco, i partiti che senza dubbi rigettano i piani di sviluppo dell’aeroporto. Lo hanno ricordato Massimiliano Balestrero (Alleanza Verdi Sinistra) e Fabrizio Baggi (Unione Popolare). Fino al Pd, dove in effetti non mancano contraddizioni interne. Ci sono più correnti riguardo Malpensa, ma i dem possono ancora contare sulle posizioni chiare di Leonardo Balzarini: contrario al sacrificio dei boschi. E non è scontato.

Il confronto politico

L’obiettivo del dibattito, come giusto che sia, era di mettere a confronto opinioni anche contrastanti. Il presidente del comitato non lo nasconde: «Siamo apolitici, vogliamo solo collaborazione». E una soluzione può nascere solo dal contradditorio di un’assemblea.
Che gruppi come i Cinque Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Unione Popolare fossero contrari al consumo di suolo, non è poi una novità. Lo stesso vale per i singoli ambientalisti. Ma Forza Italia? Italia Viva? Al tavolo erano stati invitati anche Fratelli d’Italia e Lega, che però non hanno partecipato. E la loro assenza non è di certo passata inosservata.

La posizione di Licata

Nel frattempo, Giuseppe Licata ha diffuso una nota in cui mette in chiaro i motivi della sua assenza: «Non sono stato presente per un equivoco, non avevo confermato la mia presenza per un impegno concomitante. Ma ho trovato lo stesso il mio nome in locandina. Chi organizza, che tra l’altro ringrazio per, lo ha sicuramente fatto in buona fede. Non evito il confronto. Il tema dei trasporti e della viabilità lo seguo con interesse. Come ho fatto in questi anni a livello provinciale e come vorrei seguire anche in Regione».

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