SESTO CALENDE – «La Marna senza il Circolo Sestese? No, grazie». Insieme per Sesto boccia il progetto dell’amministrazione comunale e chiede più rispetto per la storia e per i luoghi. «Le persone e le attività contano di più – scrive in un volantino il gruppo di opposizione guidato da Giancarlo Rossi – la Marna non è solo un edificio, ma un insieme di attività svolte dal Circolo e da tante associazioni, per tutti i sestesi».
La risposta al sindaco Buzzi
Insieme per Sesto interviene per replicare all’editoriale che il sindaco Giovanni Buzzi ha dedicato al progetto della “Nuova Marna” sull’ultimo numero del periodico comunale, svelando che «alcune attività dovranno attendere la costruzione della nuova sala civica». Il gruppo di opposizione non ci sta: «Tante parole per dire che il Circolo Sestese dovrà sospendere la gran parte delle sue attività. E dovrà farlo per anni, perché nemmeno il trasferimento al Parco Europa sarà immediato. Viva la sincerità: dopo tante promesse e molte reticenze del suo predecessore, le parole del Sindaco sono l’ammissione esplicita del fatto che alla data odierna, ottobre 2019, il Comune non ha alcuna soluzione per la continuità dell’attività del Circolo Sestese, ospitate negli edifici della Vecchia Marna lasciati da dieci anni completamente senza manutenzione e adeguamento per la sicurezza».
«Un tavolo cittadino per affrontare il problema»
Un attacco che preannuncia una dura polemica sui banchi del consiglio comunale: «Chiederemo conto dei motivi di un comportamento che danneggia Sesto e mortifica un ente che per oltre mezzo secolo ha fatto la storia della città – così Insieme per Sesto – soprattutto proporremo un impegno comune per studiare soluzioni gestionali del futuro complesso (e anche del Parco Europa) fondate su criteri partecipativi e associativi che sono stati caratteristica del Circolo Sestese e delle altre attività che collaborano con esso. Questa maggioranza ha dimostrato di non essere in grado di dare soluzioni, per questo proporremo la costituzione di un tavolo cittadino, aperto a tutte le componenti interessate, per non lasciare solo il Circolo Sestese in questo difficile passaggio. Non si può pensare solo al nuovo edificio dimenticarsi di chi dovrà farlo vivere e renderlo utile per la comunità».