Sesto ricorda Celestino Zonca. La figura del maestro nelle note del Coro Alpino

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SESTO CALENDE – È stato un grande successo la serata di sabato scorso in ricordo di Celestino Zonca, che ha visto il Coro Alpino Sestese esibirsi nell’abbazia di Sesto Calende, poco più che sufficiente a contenerne il pubblico. La formazione dedicata alla tradizione del canto di montagna si appresta ad allietare il pubblico piemontese: il 14 dicembre a Castelletto Sopra Ticino, nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, e il 21 a Cossila.

Il canto preferito da Tino Celo

Nella serata del 7 dicembre in onore e in ricordo di Celestino Zonca, maestro e fondatore del sodalizio sestese, è andata in scena un’ampia pagina di musica. Dalle note classiche dell’ensemble Note in Corso a quelle dei canti tradizionali di matrice malatestiana proposti dal coro Tre Pini di Padova. A fare da trait d’union è stato il Coro Alpino Sestese, che si è esibito con cinque brani che spaziavano dalla classica “Suite n. 2 in re minore” di Bach a pezzi natalizi, passando dall’“Hallelujah” di Leonard Cohen a “Imagine” di John Lennon. Ma il culmine si è raggiunto in chiusura di serata, quando i cori si sono uniti per cantare “A plan cale il soreli”: «Il canto preferito da Tino Celo», come spiegato dal suo successore, il maestro Luca Boni, che, presentando il brano, ne ha ricordato la figura.

Maestro di musica e di vita

«Un maestro non solo di canto e di musica ma anche, o meglio soprattutto, di vita. Un uomo umile, generoso, disponibile e con una grande sensibilità. Un uomo che della musica ha fatto una ragione di vita, regalando sempre il suo tempo alle diverse realtà sestesi, fossero di matrice religiosa, sociale o culturale. Tino, l’uomo capace di coinvolgere generazioni diverse tra loro sotto tutti gli aspetti: con caratteristiche, idee, pensieri, peculiarità e stati sociali difformi, ma che il maestro sapeva far aggregare senza problemi, facendo comprendere che solo con il confronto civile, l’impegno comune e la mediazione si possono raggiungere i migliori risultati». Come ha aggiunto Boni rivolgendosi al vicesindaco Edoardo Favaron, «i sestesi, e in particolare la città, dovrebbero trovare il modo di portarne avanti la memoria: sia come artista sia, soprattutto, come esempio di vita».

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