Sesto, due piani in meno per la Torre Colombo. Ma si farà: al via l’iter

SESTO CALENDE – Le modifiche al progetto richieste dalla giunta sono state ricevute: la Torre Colombo perde due piani, ma si farà. Si tratta dell’intervento – fra i più discussi – di riqualificazione dell’ex complesso Q8, un’area già acquistata dall’azienda di famiglia del capogruppo di maggioranza Marco Colombo (Lega) per realizzare un palazzo che ridisegnerà lo skyline di Sesto Calende.

Un tema discusso

In consiglio comunale, lo scorso 20 dicembre, il sindaco Giovanni Buzzi ha illustrato gli aggiornamenti che riguardano uno degli argomenti più dibattuti dalla politica sestese. Lo ha fatto in risposta a un’interpellanza presentata dalla minoranza di Insieme per Sesto e Sesto 2030, che in passato non hanno mai lesinato critiche e dubbi sulla questione (legati, in particolare, al conflitto di interesse nei confronti del capogruppo leghista e all’altezza della struttura, che diventerebbe la più alta della città).

La torre perde due piani

In ogni caso, oggi, a che punto è il progetto? L’avvio per questo procedimento al Piano di governo del territorio «si è attivato con la richiesta di conferenza dei servizi preliminare», le parole di Buzzi. Un passaggio che risale a pochi mesi fa. «Ora abbiamo ricevuto dal proponente le integrazioni, a seguito delle modifiche richieste nella delibera di indirizzo di giunta per le condizioni di accoglimento della proposta di variante». Il riferimento va alla riduzione del numero di piani rispetto a quanto era stato originariamente proposto. Nello specifico, adesso sono previsti nove piani più un attico a fronte dei 12 presentati all’inizio. A cui, poi, si aggiunge il «preciso inquadramento dei rapporti economici».

L’iter

E proprio le richieste economiche, la precisazione del primo cittadino, «sono in continuità con le condizioni già definite nel vecchio Pii (Piano d’intervento integrato, ndr), poi decaduto, con l’attualizzazione dei valori monetari e l’aggiunta degli adempimenti normativi sopraggiunti». A seguito della verifica degli elaborati che sono stati presentati – e la loro coerenza con le richieste della giunta e degli enti che si sono già espressi in fase di conferenza preliminare – «potrà essere dato avvio al procedimento urbanistico ed ambientale, con il coinvolgimento ulteriore di tutti gli attori ed enti esterni competenti».

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