Strade Pulite diventa un libro che racconta 7 anni di un’avventura di civiltà

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VARESE – Diventa un libro l’esperienza di Strade Pulite, l’associazione che raccoglie centinaia di volontari da Luino ad Arluno per rimuovere i rifiuti accumulati lungo i principali assi viari del territorio. Un’opera faticosa e meritoria, svolta per sensibilizzare cittadini e istituzioni sulla necessità di seguire e di far rispettare comportamenti più rispettosi dell’ambiente in cui viviamo. Insomma, una lezione di civiltà fatta con gesti concreti, anziché con slogan o lamentele sui social: non a caso, il titolo del libro è “Strade Pulite. Un’avventura di civiltà” (186 pagine con inserti fotografici a colori, 20 euro, disponibile su Amazon in ebook, versione Kindle e stampabile).

A scriverlo è stato il fondatore dell’associazione, il varesino Damiano Marangoni (nella foto sotto), classe 1966, già tecnico informatico e produttore di computer music che oggi lavora come scaffalista per una nota catena di discount. Sette anni dalla fondazione di Strade Pulite a oggi, riassunti in altrettanti capitoli. «Ho scritto il libro dallo scorso dicembre alla primavera di quest’anno – racconta Marangoni a Malpensa24 – per ripercorrere i primi, avventurosi anni di Strade Pulite. Ne descrivo l’evoluzione, dagli inizi in solitaria a quando è diventato un servizio continuativo fino a un sistema organizzato e ramificato sul territorio del Varesotto e dell’Altomilanese, capace di arrivare a raccogliere 300 iscritti e di promuovere eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica a cambiare la rotta. E poi parlo di Greta Thunberg e di pandemia, di senso civico e di ambiente, ma anche di esperienze della mia vita privata, come il tour dolomitico che ho fatto in bici nel 1997».

Marangoni: «Fatti tanti progressi. Ma vogliamo crescere ancora»

Dal 2015, anche se la mission è rimasta sempre la stessa, molto è cambiato per Strade Pulite. «È cresciuta dallo “stato brado” degli inizi, con i primi, sparuti volontari pionieri, fino ad avviare l’iter per l’iscrizione come associazione di propaganda sociale. Vogliamo creare una organizzazione seria e crescere ancora. Oggi contiamo su una decina di squadre, ciascuna legata a una città come Laveno, Varese, Gallarate, Busto Arsizio, Somma Lombardo, Legnano che copre anche i paesi vicini.

«In questo periodo estivo “chiudiamo” per ferie. Purtroppo nel frattempo sono sorti problemi più grossi dei rifiuti sulle strade come l’energia, la guerra, il caro bollette, le persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese, e l’ambientalismo è passato in secondo piano».

«Tanti criticano, pochi agiscono»

I rifiuti però, da quelli minimi gettati dai finestrini a quelli ingombranti e pericolosi, sulle nostre strade ci sono sempre. E a rimuoverli non si è mai in troppi. «Normalmente ai nostri eventi partecipano dalle 10 alle 20 persone, ma anche 4. Non sono numeri da boom. Raccogliere rifiuti non è da tutti, da tutti semmai è fare foto e criticare sui social lo sporco qua e là. La nostra società è fatta così, critica tutto ma quando si tratta di fare si muovono sempre in pochi, anzi pochissimi».

A settembre l’attività riprenderà, accompagnata da presentazioni del libro per cui l’autore si rende disponibile ai comuni e alle associazioni che ne vogliano parlare. Per Marangoni, vale sempre la pena spendere tempo libero per ripulire i bordi delle strade. «Una volta che lo fai, anche da solo, ti rendi conto la sera stessa di aver fatto qualcosa di buono. Magari sei stanco, ma soddisfatto. Ti senti bene solo per averlo fatto, questa è la prima soddisfazione. È una cosa buona per sé e per gli altri, la più intelligente che si possa fare, in una società dove in genere si fa tutto per sé stessi a discapito degli altri.

«Il nostro è un esempio sociale, un modo di lavorare sul bene comune. E un invito, al di là dei rifiuti, a darsi da fare su tanti aspetti trascurati, dimostrando che ci si può donare per una causa senza mettere di mezzo il denaro».

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