«Siamo contro gli ascensori al sottopasso di Somma. Era meglio un ponte»

siamo somma opere pubbliche

Il passaggio a livello non era un semplice collegamento fra due parti della città e non era solo un luogo di transito ma è sempre stato considerato una specie di simbolo del quartiere, un punto di riferimento per le
indicazioni stradali, per molti cittadini evoca ancora ricordi legati ad un transito intermittente (talvolta con
attese mal sopportate), un transito indice di vitalità sottolineata dallo scampanellio emesso durante il
movimento delle sbarre. In buona sostanza il passaggio a livello coniugava lo scorrere della vita di ogni
giorno con una forte connotazione dell’area

La chiusura definitiva del passaggio a livello è stata solo in minima parte attenuata dalla presenza del sottopassaggio peraltro angusto, agibile solo dai pedoni che non abbiano difficoltà di movimento e nel recente passato sede di allagamenti. E’ evidente infine che il sottopasso costituisce per molti cittadini una invalicabile barriera architettonica per la presenza di rampe di scale in forte pendenza.

La nostra associazione “Siamo Somma” consapevole dell’importanza attribuita a questo collegamento si è attivata per valutare possibili durature soluzioni che possano essere adottate per superare l’indesiderata barriera scartando senza esitazioni quella degli ascensori pedonali per i motivi che di seguito chiariremo.

Si è così concretizzato il nostro progetto descritto alla amministrazione comunale e che al contrario di quanto
annunciato recentemente vede al primo posto la scelta di una passerella ciclopedonale.

La nostra iniziativa consiste innanzi tutto nel ragionare con una mentalità moderna e positiva oltre che con l’attenzione per il territorio che si manifesta anche nelle opere (piccole o grandi) che lo identificano.

La nostra proposta progettuale permette di riqualificare e rivitalizzare uno spazio urbano che si presta ad un intervento anche paesaggisticamente lodevole e più accattivante di quello che ci viene presentato ora dalla attuale amministrazione. Ci riferiamo naturalmente al recente annuncio della partenza del progetto di un ascensore pedonale da installarsi nel sito in questione.

La nostra idea si sviluppa immaginando un collegamento “leggero” ciclopedonale (non solo pedonale), bello e privo di barriere architettoniche (e se necessario munito in futuro anche di elevatori), posto a cavallo della ferrovia, in corrispondenza dell’ex passaggio a livello, fra la via Isaia Bianco e la via Mosters. Ciò restituirà al luogo la sua valenza urbana, creando un sistema di naturale mobilità e aggregazione senza la frapposizione di mezzi elettromeccanici che, per quanto collaudati, non potranno mai garantire la bontà del servizio fornita dal ponte. Restando con i piedi per terra e per evitare che il “sogno” rimanga tale, “Siamo Somma” ha pensato anche agli aspetti tecnico-economici relativi alla effettiva realizzabilità del Ponte.

“Siamo Somma”, dopo averne accertato la fattibilità , ha potuto immaginare il costo dell’opera che, nella sua
versione più economica (larghezza due metri con una lunghezza di circa 28 metri) assume un costo molto
competitivo rispetto a quello che l’amministrazione comunale ha previsto per l’ascensore.

In primo luogo il ponte eliminerebbe tutti i costi di manutenzione che invece graverebbero sull’impianto degli ascensori (verosimilmente tutti da moltiplicare per due, così come i rischi), non utilizza alcuna fonte e non
consuma energia, non è sottoposto a rischio di impianto con possibili richieste di interventi di emergenza
(persone imprigionate) e disservizi causati anche dalle intemperie, si trova totalmente fuori terra e quindi
meglio controllabile e più sicuro dal punto di vista della sicurezza e di prevenzione degli atti vandalici, non
necessita di illuminazione diurna, non richiede alcuna abilità per l’uso, può avere una valenza estetica e
paesaggistica, possono essere usati materiali naturali ed ecocompatibili.

Una delle critiche legittime che frequentemente rivolgiamo alla Giunta è proprio quella di non esercitare una vera democrazia partecipata nonostante la “predichino” spesso. Questo è proprio un caso eloquente di come si sia presa l’ennesima decisione senza un minimo confronto con i cittadini anche quando questi si adoperino con idee e proposte concrete.

Noi crediamo nella nostra proposta e affronteremo con vigore anche questa sfida.

Nando Torreggiani
(presidente dell’associazione Siamo Somma)

Arriva l’ok di Rfi per gli ascensori al sottopasso ferroviario di Somma

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