Il socialismo di convenienza del Pd e quello liberal che sceglie la Moratti

Era nell’aria, oggi arriva la conferma del terremoto politico all’interno del PSI di Varese, dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre per responsabilità del gruppo dirigente che alla presentazione del proprio simbolo e suoi candidati ha scelto la via dell’auto annullamento nelle liste del PD peraltro senza alcun riferimento al socialismo italiano o europeo.

Oggi i compagni di base, quelli legati alla storia, ai valori, alla identità socialista rimproverano al gruppo dirigente che era da aspettarselo da un PD che si richiama al socialismo in Europa solo per convenienza allo scopo di evitare il proprio isolamento, ed in Italia il PD continua ad essere allergico al nome “socialista”. Ma quello che più preoccupa è l’arroganza di un gruppo dirigente che si presenta negli organismi di partito ignorando quanto accaduto e perché nel risultato elettorale in questione, riconfermato di fatto l’alleanza a sinistra con il PD. 

Al PD,  I socialisti in dissenso con la linea della segreteria, non riconoscono al partito di Letta l’essere un partito di sinistra, chiedendo di guardare alle novità emerse nella politica italiana, con un fronte riformista e liberale che si attesta sull’8%. Un fronte liberale è auspicabile oggi in Italia che necessariamente deve coniugarsi con l’anima socialista democratica per divenire l’alternativa a questa destra populista e demagogica ed alla sinistra democristiana perché ormai di questa trattasi, finalizzata al doroteismo delle clientele e della spartizione del potere politico.

Da ciò nasce la emorragia di iscritti dal PSI in tutta Italia per approdare verso i liberalsocialisti per l’Italia, un partito che si richiama ai valori del socialismo di Turati, Rosselli, Saragat e Craxi. Un partito impegnato a dare vita alla terza via dove si incontrano la cultura socialista democratica, quella popolare, riformista e quella liberale.

Varese e la sua provincia sono terreno fertile per la ricostruzione di un socialismo moderno ed autonomista. Come non ricordare Bensi, Marvelli, Spozio, Forte, Didò, ma anche il gruppo dirigente provinciale che ha investito in questa direzione come Margutti, Uslenghi, Simonetto, Montoli e tanti altri.

I Liberalsocialisti per l’Italia che hanno come punto di riferimento Antonio Simonetto, già sindaco di Castglione Olona, che ricopre l’incarico di segretario regionale, affidano a Vincenzo Remine il compito di coordinare il partito a Varese e Valle Olona, consapevoli che sarà una sfida esaltante, anche in vista della prossima consultazione regionale, che vedrà il partito sostenere Letizia Moratti. La Segreteria nazionale invita il compagno Vincenzo Remine di intitolare la sezione di Varese al compagno Onorevole Mario Didò, grande dirigente del movimento operaio, grande dirigente socialista, rigoroso uomo delle istituzioni.