Somma, il deportato Attilio Galli rivive nelle parole della piccola discendente Sara

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SOMMA LOMBARDO – «Sapeva già che sarebbe morto, decise di offrire la sua porzione di pane ad altri due deportati. Che si sono salvati e hanno raccontato questa storia alla mia famiglia». Se l’obiettivo è ricordare, allora le pietre d’inciampo stanno funzionando. A parlare è Sara, della quinta C della scuola elementare Macchi di Somma Lombardo. Che ben conosce la fine che il destino ha riservato al suo lontano parente: Attilio Galli. Una storia drammatica, raccontata da chi si fa testimone del passato per tramandarlo alla sua generazione. E quindi al futuro. Lo ha condiviso lo scorso 3 marzo con il sindaco Stefano Bellaria e gli assessori Donata Valenti ed Edoardo Piantanida Chiesa.

Il ricordo

La classe ha fatto visita in Comune, per conoscere il significato delle pietre d’inciampo che lo scorso 28 gennaio sono state posate all’ingresso. Un breve momento, in cui il primo cittadino ha ricordato il significato che sta alla base dei manufatti d’ottone: «Se oggi siamo liberi, tranquilli di poter discutere tra di noi ed esprimere le nostre idee, è grazie a loro». Che sono: Attilio Galli, Carlo Mossolani, Isaia Bianco, Bruno Colombo. «Grazie al loro sacrificio, a chi addirittura ha dato la vita solo perché la pensava in maniera differente».

La testimonianza

Poi, l’intervento di Sara. Una testimonianza che arriva dai ricordi di nonna Lucilla, pronipote di Attilio Galli. «Sapeva già che sarebbe morto, decise di dare le sue porzioni di pane ad altri due deportati», ha raccontato. «Persone che si sono salvate e sono ritornate dal campo di concentramento, raccontando la storia». Quanto basta per suscitare non solo l’interesse dei presenti, ma anche la loro commozione. «Grazie per questa ulteriore testimonianza, un dettaglio che non conoscevamo», le parole di Valenti. Così il sindaco: «Interessante che siano due le persone aiutate, perché Attilio Galli è l’unico in tutta Europa ad avere due pietre d’inciampo a lui dedicato: una a Somma e una a Sesto Calende».

Giorgio Casale e Ugo Maspero

Ora però non si ferma il progetto legato alla memoria. Altre due pietre d’inciampo verranno posizionate a Somma per ricordare Giorgio Casale e Ugo Maspero. Lo ha sottolineato Valenti: «Il materiale è già stato raccolto tutto e i documenti sono pronti. Dobbiamo solo attendere, le tempistiche sono lunghe ma siamo a buon punto».

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