Angera al voto, Franco Baranzini prepara il suo ritorno. Le trattative

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ANGERA – Spunta il primo nome per tentare di ricostruire un governo ad Angera. Si fa avanti Franco Baranzini, già noto al panorama politico – e non solo – in paese. Secondo i beninformati, è lui il punto di riferimento del mondo civico. O almeno della parte alla ricerca di un nuovo leader, in grado di raccogliere non solo i cocci dell’ex maggioranza rimasta fedele al (non più) sindaco Alessandro Paladini Molgora. Ma che può anche tentare di riunire chi non si sente rispecchiato dai partiti. Anche chi è stato in opposizione finora. Insomma, è lui uno dei candidati sindaco alle prossime Amministrative?

Il nome civico

Ora che la data delle elezioni è certa (14 e 15 maggio), emergono le prime indiscrezioni anche ad Angera. Che sarà chiamata alle urne per formare un nuovo governo dopo il commissariamento dello scorso dicembre, conseguenza della grave crisi politica in maggioranza innescata dalla spaccatura che ha dato vita ad “A come Angera”, sotto la guida dell’ex vicesindaco Marco Brovelli.
Escluso dai giochi Paladini Molgora, che non potrà più riproporsi come candidato sindaco, il totonomi è cominciato. E i nomi circolano. Il primo è Baranzini, medico di base, molto noto alla comunità sia come professionista che come politico. Ha fatto parte della giunta di Vittorio Ponti (sindaco dal 2001 al 2011) e, dopo la caduta del governo di Magda Cogliati, nel 2014 si è presentato in quota “Angera Bene Comune” come avversario di Paladini Molgora. Perdendo per un pugno di voti. Un nome forte, quindi, che può dar vita a un nuovo progetto in grado di riunire il mondo civico.

Le certezze

Ma chi del mondo civico? È evidente che, qualunque sia lo scenario politico dei prossimi mesi, il dato certo è: i fedelissimi di Paladini Molgora da un lato, i fedelissimi di Brovelli dall’altro. Sarebbe assurdo il contrario. Ma finora nessuno ha escluso nessuno, nel senso che le trattative sono in corso e ognuno sta provando a creare la propria lista con i propri alleati.

Centrale Allea

Centrale è il ruolo di Allea, primo gruppo d’opposizione. Se vuole governare – e lo vuole – non può escludere a priori la possibilità di schierarsi con un’altra forza politica. Chi? Nel 2014, Baranzini ha già provato a creare un’unica lista senza simboli sostenuta dal Pd (ipotesi poi naufragata) incontrando esponenti del mondo civico: potrebbe essere l’occasione per riprendere in mano quelle trattative. L’alternativa è “A come Angera”, scegliendo un percorso cominciato con le dimissioni congiunte dello scorso dicembre che hanno portato al commissariamento del Comune. Oppure la terza via, anche se più complessa, di correre in solitaria.

Il ruolo dei partiti

Resta infine la questione dei partiti. Fratelli d’Italia vuole fare la parte del leone, accettando un centrodestra unito ma con un’unica condizione: il candidato sindaco.
Dal fronte opposto, il centrosinistra sta affrontando una fase di stallo. Il Partito Democratico (che include anche i circoli di Ispra e Ranco) è senza un segretario, dopo le dimissioni di Giorgio Broggi. «Sarò sempre a disposizione e continuerò a collaborare», dice. «Ho fatto un passo indietro solo perché era finito il mio mandato». Ora il direttivo si sta muovendo per individuare un successore e riprendere i contatti con i gruppi politici angeresi in vista delle Amministrative. In particolare: «Abbiamo sempre guardato verso Allea». Confermando come il gruppo oggi guidato da Milo Manica stia prendendo una posizione determinante per gli equilibri delle alleanze.

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