Somma, Lombardia Ideale getta benzina. Pellicini (FdI) prova a spegnere il fuoco

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SOMMA LOMBARDO – «Una vendetta politica da Prima Repubblica. Avanti con Barcaro». Lombardia Ideale, con Simone Pintori, torna sull’improvvisa spaccatura del centrodestra sommese e scarica tutte le responsabilità politiche su Fratelli d’Italia. D’altro canto però, il coordinatore provincia dei Fratelli, Andrea Pellicini, indossa i panni del pompiere e cerca di stemperare l’alta tensione. Anche per evitare che il patatrac, esca dai confini locali e vada a toccare gli equilibri di un centrodestra in fibrillazione su una scala più ampia. L’effetto tsunami sarebbe un suicidio politico.

La vendetta dei Fratelli

Che tra Lombardia Ideale e Fratelli d’Italia non corra buon sangue è ormai chiaro. Luino è solo un campanello d’allarme di tensioni piuttosto profonde e diffuse tra i due schieramenti. Una situazione delicata, confermata dalle parole incendiarie del referente per la zona sud della provincia di Lombardia Ideale Simone Pintori. Il quale non ha dubbi: la spaccatura nel centrodestra sommese dettata dall’addio di Fratelli d’Italia «è una ripicca politica» dopo quanto accaduto a Luino.

La nota dei Lombardi ideali

Le vendette politiche, peraltro alle spalle dei cittadini, sono davvero una brutta cosa. É evidente a tutti che l’uscita dalla coalizione di Fratelli d’Italia è la ripicca dovuta al fatto che a Luino Lega e Lombardia Ideale non hanno voluto piegarsi a vecchie logiche, hanno proposto un progetto nuovo e innovativo, ma Fratelli d’Italia ha rifiutato ed ha preferito andare a braccetto con addirittura parte dell’opposizione, pretendendo che lo facessimo anche noi.

Chi ci rimetterà sono i cittadini, ostaggio di questi giochi da vecchia politica. È stato un clamoroso errore che non ci saremmo mai aspettati. In ogni caso ribadiamo il nostro supporto, con ancora più determinazione, ad Alberto Barcaro.

Spegnere l’incendio

Non lo dicono in maniera ufficiale, ma è questo l’input che le segreterie provinciali dei partiti di centrodestra stanno cercando di far passare anche nelle realtà locali che si stanno preparando al voto. Quello di settembre, ma soprattutto quello già programmato in primavera, quando alle urne saranno chiamate Varese, Gallarate e Busto.

Sul pasticcio di Somma Lombardo i Fratelli sommesi glissano. Non il coordinatore provinciale del partito della Meloni Andrea Pellicini, che usa toni distensivi e dà appuntamento a Barcaro per il ballottaggio: «E’ lì che ce la giocheremo come centrodestra. A Somma non si è consumata alcuna vendetta politica. Anche perché se così fosse non avremmo concesso il simbolo a Laveno e non avremmo lavorato per trovare la convergenza definitiva su Fagioli a Saronno».

Barcaro è un ottimo consigliere provinciale e il suo impegno non si discute. Il fatto è che che sul suo nome non si è trovata la convergenza per il ruolo di sindaco. Non si poteva quindi correre in mancanza del giusto entusiasmo. La scelta di andare da soli è stata quindi l’unica possibile. L’importante è andare come centrodestra al ballottaggio. Poi ce le giocheremo.

Insomma, per ora si sposta la palla un po’ più in là. Al secondo turno, quando tutti i partiti avranno in mano i voti veri, quelli degli elettori e non dei sondaggi. E tutti nutrono la speranza di arrivare al tavolo con un peso specifico consolidato dalle urne, non per mostrare i muscoli, ma per farli sentire sulla trattativa.

Via il simbolo della Meloni

Intanto i manifesti elettorali già stampati dalla coalizione che sostiene Barcaro non sono più buoni. Il candidato sindaco di Lega, Lombardia Ideale e Forza Italia ha già provveduto a stamparne di nuovi senza il simboli di Fratelli d’Italia. E quelli pronti, se le cose andranno come spera Pellicini, potrebbero tornare buoni per il ballottaggio.

Clamorosa spaccatura nel centrodestra di Somma: Fratelli d’Italia lascia

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