Nuove Rodari a Somma, in Commissione la parola a genitori e insegnanti

SOMMA LOMBARDO – «Non sarà facile. Ma non bisogna perdere di vista l’obiettivo». Mentre la vicepreside Jenni Gomiero riassume in poche parole il pensiero degli insegnanti, i genitori dei bimbi iscritti alle Rodari cercano più dettagli sulla gestione delle classi durante i lavori di demolizione e ricostruzione della scuola. Il maxi-progetto di Somma Lombardo, finanziato dal Pnrr, è stato al centro della Commissione Socio Educativa del 13 luglio. Un’occasione per fare il punto su costi e modalità dei trasporti verso le Casolo Ginelli di Maddalena e le Leonardo Da Vinci. E ascoltare anche famiglie e docenti.

Insegnanti e genitori

Un progetto che punta a realizzare una struttura più moderna e attrezzata. Ma che deve affrontare una serie di disagi lungo il percorso. «Li percepiremo tutti», ha detto Gomiero. «Chi li sentirà meno saranno i bimbi, grazie al loro fantastico spirito di adattamento». E in effetti la questione è molto più tecnica, legata ai tempi di realizzazione e alla gestione. Lo conferma l’intervento di una mamma, concentrandosi su due temi che riguardano Maddalena. «Non risultano ancora esserci lavori in corso, a settembre comincia la scuola», ha detto. «Se c’è un piano, vorremmo sapere quando gli insegnanti potranno prendere possesso delle aule e prepararle». Poi, la viabilità. Sono previste «circa 100-120 auto che si muoveranno ogni giorno: è stato pensato a un piano?».

I lavori e la viabilità

Domande a cui ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici, Edoardo Piantanida Chiesa. «Il cantiere per l’adeguamento delle scuole a Maddalena è già partito, con la posa delle platee per installare i moduli abitativi. Entro metà agosto dovrebbe essere pronto», ha spiegato. Per la parte viabilistica, sono già stati fatti dei sopralluoghi con il comandante della polizia locale. L’ipotesi, da valutare ancora, è di «istituire un senso unico temporaneo da piazza Visconti a via Caduti di Cefalonia».

Costi e trasporti

Poi c’è il tema dei trasporti e dei costi dei servizi scolastici, su cui le forze politiche sommesi dibattono ormai da settimane. I numeri li ha presentati l’assessore Donata Valenti (Istruzione). La tariffa dello scuolabus è di 30 euro, mentre il doposcuola da 30 sale a 50 euro («in vista a un aumento generale legato agli stipendi degli educatori e alle maggiori coperture offerte dal Comune dalla pandemia in poi»). Nella speranza che «a novembre, facendo le dovute valutazioni, si possa pensare a una diminuzione dei costi», ha aggiunto il vicesindaco Stefano Aliprandini.
Dalla minoranza, Fratelli d’Italia tiene la barra dritta: «Continuiamo a pensare che le famiglie saranno costrette a spese aggiuntive ed eccessive. Il Comune doveva fare uno sforzo per andare incontro alle loro esigenze», le parole di Manuela Scidurlo. Sulla stessa linea Alberto Nervo (SommaSì): «Le famiglie si ritrovano gravi costi aggiuntivi». Così Mariangela Aguzzi Casagrande (Lega): «Non era il momento di aumentare i prezzi».

I malumori in silenzio

Infine, i malumori in maggioranza. Sono stati risolti visto che in Sala del Camino non si sono concretizzati? Il presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio (Somma al Centro) – dopo aver sbottato sui social proprio contro l’assessore Piantanida Chiesa, del suo stesso gruppo – aveva chiesto di confrontarsi per esprimere la propria idea. Ma una volta entrato in aula, a lavori in corso, è restato in silenzio. A differenza di di opposizioni, maggioranza, genitori e insegnanti che hanno approfittato dell’occasione per prendere una posizione e chiedere chiarimenti.

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