Speroni sul ripristino dei vitalizi: «Se avessi fatto l’aviatore avrei preso di più»

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Francesco Speroni, segretario bustocco della Lega

BUSTO ARSIZIO – Sull’annullamento del taglio dei vitalizi per gli ex senatori il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni ha una posizione differente rispetto al suo partito, che nella Commissione contenziosi del Senato ha votato contro (senza poter incidere sull’esito) il ritorno al passato. «Ma – spiega Speroni – entrambe le posizioni sono legittime e non in contraddizione. Infatti, sull’argomento io ho una posizione di diritto, mentre la Lega ha una posizione politica».

Sottigliezze da avvocato (qual è Francesco Speroni), che però hanno poca presa sull’opinione pubblica, che si è abbondantemente indignata sulla decisione. E perfino sulla politica che ha cavalcato l’argomento, «che – come ammette anche il segretario del Carroccio – a volte confonde il piano politico con quello giuridico».

Nel rispetto della Costituzione

Francesco Speroni è finito dentro il ricalcolo dei vitalizi poiché, prima di passare (perché eletto) al Parlamento europeo era un senatore della Repubblica. E ha accolto la decisione della Commissione contenziosi del Senato, presieduta da Giacomo Caliendo, senatore e commissario provinciale di Forza Italia, dichiarando a La Stampa: «E’ un primo passo favorevole e ci dà ragione quando diciamo che non si tratta di un privilegio».

Una dichiarazione, quella di Speroni, che spiazza: ma come, proprio uno storico esponente leghista, che ha passato una vita a portare avanti battaglie politiche anche contro i privilegi, ora che si toccano i soldi (propri) dice “fermi tutti, aspettate un momento”?

«Innanzi tutto ci troviamo davanti a una sentenza e non a una votazione politica del Senato – puntualizza Speroni – io non entro nel merito se sia giusto toglierlo o sbagliato mantenerlo. Dico solo che le cose si cambiano nel rispetto della Costituzione e delle regole. Si vogliono togliere? Va bene, ma secondo quanto prevedono le leggi. Tagliare la pensione a una sola categoria (anche se si tratta della classe politica) è quindi ingiusto».

La politica non mi ha cambiato la vita

E poi precisa: «Detto questo, non è che la politica abbia cambiato la mia condizione economica. In parole semplici, non è che ho fatto un salto di qualità “come un Di Maio”. Se avessi continuato a fare l’aviatore non avrei avuto né polemiche, né avrei subito i tagli alla pensione. Ci sono, infatti, ex miei colleghi aviatori che prendono una pensione più alta della mia. Senza decurtazioni».

Resta il fatto che l’opinione pubblica è molto sensibile alla parola vitalizio. Anche per colpa della politica, «che – secondo Speroni – essendo fatta di propaganda, spesso e non solo su questo argomento, prende posizioni che giuridicamente non sono fondate». Lega compresa: vedi ad esempio l’eclatante caso delle scarcerazioni dei mafiosi, dove a fronte dell’aspetto giuridico si è registrata un’alzata di scudi (comprensibile) della politica.

Lo zampino (o la zampata?) di Caliendo

A rendere d’attualità il dibattito sui vitalizi nella politica di casa nostra non ci sono le sole dichiarazioni di Speroni. Ma anche il fatto che la Commissione che ha emesso la sentenza è presieduta dal senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo, che è anche commissario straordinario del partito di Berlusconi in provincia di Varese e che, insieme ai due membri tecnici della Commissioni, ha votato a favore del ripristino. Una scelta che non mancherà di passare inosservata anche in provincia di Varese.

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