Stare in forma ai tempi del coronavirus: Busto convoca i personal trainer

BUSTO ARSIZIO – Attività fisica nei parchi per gruppi ristretti di persone: il Comune di Busto chiama a raccolta allenatori e personal trainer per far sì che possano proporre esercizi da replicare autonomamente. Un’iniziativa nel solco delle prescrizioni del decreto sul contenimento del contagio da coronavirus che ha prolungato fino al 15 marzo le misure restrittive, tra cui la chiusura di palestre e impianti sportivi per i non agonisti. «Non è un aggiramento delle norme – chiarisce l’amministrazione comunale – ma un’occasione per permettere di continuare a fare sport in sicurezza e secondo le regole».

L’appello agli allenatori

laura rogora verde«Le regole che sono state stabilite per arginare i contagi da coronavirus, a tutela della salute pubblica, hanno causato pesanti ripercussioni non soltanto sull’economia, ma hanno anche determinato modifiche e limitazioni nelle abitudini e nella routine quotidiana» si legge in una nota dell’amministrazione comunale. Ecco perché, in ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato ieri che raccomanda ai comuni di «offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone, ovvero svolte presso il domicilio degli interessati» (articolo 2, comma e), il sindaco Emanuele Antonelli e l’assessore allo Sport Laura Rogora invitano personal trainer e allenatori di varie discipline sportive, rivolgendosi all’ufficio sport del Comune di Busto Arsizio, a mettersi a disposizione in alcuni parchi cittadini nella giornata di domenica 8 marzo (indicativamente dalle 10.30 alle 12.30), per proporre a gruppi ristretti di persone esercizi che possano poi essere anche replicati autonomamente sia nei parchi, sia nelle abitazioni.

Nel rispetto delle restrizioni

Un’alternativa al rischio di arrivare a tre settimane consecutive senza opportunità di esercizio fisico, per chi trova sbarrati gli ingressi di palestre e piscine. «Ciò non costituisce in alcun modo un sistema per sviare le norme recate dai DPCM del 1 marzo e del 4 marzo e neppure un tentativo di riprodurre nei parchi le attività normalmente offerte nelle palestre e nei centri sportivi – precisa palazzo Gilardoni – sarà, invece, l’occasione per dare ulteriori informazioni di carattere sanitario a coloro che, non volendo rinunciare a un minimo di attività fisica, devono conoscere le regole a cui attenersi e i suggerimenti per svolgere in sicurezza le proprie attività sportive». Ovviamente, varranno le prescrizioni previste dai decreti, come la distanza interpersonale di un metro e il divieto di assembramenti.

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