Subito la cabina di regia provinciale per ripartire

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di Daniele Marantelli*

Fino a quando l’umanità non disporrà del vaccino, il coronavirus continuerà a colpire. Per vincere serve un’intesa leale fra Usa e Cina e una strategia comune dell’Europa. Il mondo deve darsi un nuovo modello di sviluppo.

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Daniele Marantelli, già parlamentare del Partito Democratico

Il dibattito pubblico italiano, finora, è stato al di sotto del dramma che abbiamo vissuto e che vivremo. Quante risorse sono necessarie per far fronte all’emergenza sanitaria e alla sua possibile recrudescenza autunnale? I professionisti dell’ostilità ideologica all’utilizzo dei fondi europei, immediatamente disponibili senza condizioni, andrebbero accompagnati a visitare alcune case di riposo della nostra Provincia. Sulle case di riposo l’editoriale del direttore Coronetti è stato impeccabile. Per disporre di strumenti di protezione nelle RSA, pagare strutture (hotel, ecc.) dove ospitare personale sanitario, ricoverare malati dimessi dagli ospedali senza scaricarli sulle famiglie,  liberando spazi e sale operatorie per le altre patologie, oncologiche, cardiologiche, eseguire test attendibili, servono quattrini. Subito.

Per sconfiggere il Covid-19 serve un clima da CLN. Allora il nemico era il nazifascismo, oggi è il virus. Allora vi furono eroi, coraggiosi, pavidi e, perfino, traditori che vendettero la vita di italiani informando i nazisti in cambio di denaro. Però il nemico fu sconfitto.

Quando sarà piegato il virus, si farà un analogo bilancio. Non ora. Quando si è in battaglia si combatte. Con l’umiltà di correggere ciò che non va. Questo si. Vi sono stati errori anche di esponenti della mia parte politica, ma sostenere che la Regione “ha fatto tutto bene” e che “è tutto sotto controllo”, è semplicemente sconcertante. Alle sofferenze e alle preoccupazioni di famiglie e imprese non si risponde con la propaganda.

In Lombardia lo tsunami è stato violento. Negli ospedali medici, infermieri e tecnici hanno fatto  miracoli. La medicina territoriale, indebolita dalle scelte degli ultimi vent’anni, ha mostrato tutta la sua inadeguatezza.  I tamponi eseguiti in Provincia, per esempio, non permettono di comprendere la realtà. Con dati ballerini non si organizza efficacemente la ripresa. Anzi, parlare di fase 2 con 170 tamponi al giorno è azzardo puro. Vogliamo dare finalmente una scossa o rischiare di diventare una nuova zona rossa? Se L’indice di contagiosità in Italia è dello 0,8%, in presenza di un evidente  sommerso,  da noi siamo nettamente sopra quella percentuale. Ci vuole un Nobel della Medicina o dell’Economia per capirlo? Serve leale collaborazione istituzionale e spirito unitario come chiede dall’inizio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, punto di riferimento per ogni italiano. Lo spirito unitario non c’è stato e non c’è. Nemmeno nella nostra Provincia.

Bisogna cambiare passo, consapevoli che la pandemia Sanitaria può determinare una tremenda pandemia Sociale che accentuerà le disuguaglianze. Senza il residuo fiscale della Lombardia i servizi di molte regioni sarebbero molto più deboli. E il Varesotto dà un contributo importante alla locomotiva del Paese.

Per questo auspico vi sia una cabina di regia provinciale, coordinata con la dimensione regionale e nazionale. Come proposto dalla Ministro dell’Interno. Il Presidente dei Rettori lombardi, del resto, ritiene che “Bisogna pensare a piani diversi per ogni Provincia”. Varese non è Cremona. Anche da noi l’agricoltura ha un alto valore simbolico, ma la sua incidenza sul pil provinciale è modesta. A Cremona, terra ferita al cuore, non è così. Si dovrà ripartire? Sì. Il punto, però,  non è quando, ma come organizzare la ripresa economica, evitando confusioni,  in una realtà particolarmente complessa e diversificata come la nostra. L’aeroporto di Malpensa può avere conseguenze sociali pesanti o essere perno di una nuova frontiera. Dipende dalle scelte che si faranno. Anche per questo occorre unire le energie migliori. Non c’è bisogno di comprendere, nella regia,  gli  schieramenti politici. Non serve replicare, in piccolo, stucchevoli polemiche da talk show. C’è bisogno della presenza di istituzioni operative che conoscono la realtà.

Una regia formale guidata dalla Prefettura è la più adatta per rispondere a criteri di efficienza, trasparenza, controllo. Soprattutto per trasmettere indicazioni chiare. Il 4 maggio è vicinissimo.

Ringrazio il Dr. Dario Caputo, nuovo Prefetto di Varese, per l’intelligenza con cui sta affrontando, fin dai suoi primi giorni a Villa Recalcati, una sfida che segnerà il futuro della nostra comunità.

*Direzione nazionale del Partito Democratico

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