Tariffa puntuale dei rifiuti, Agesp rilancia: «Test Sant’Edoardo, differenziata all’85%»

BUSTO ARSIZIO – Tariffa puntuale dei rifiuti, l’esperimento funziona: «A Sant’Edoardo la raccolta differenziata è passata dal 62 all’85%». Agesp Spa torna a ragionare sull’estensione del modello a tutta la città, con un seminario ai Molini Marzoli per chiarire vantaggi e complessità e sfatare miti, come quello del rischio di un maggiore abbandono dei rifiuti. «Smentito dall’esperienza di 900 Comuni in Italia». Ora tocca all’amministrazione comunale decidere se passare alla tariffa in cui si paga in base a quanti rifiuti si producono. Alla riunione erano presenti il sindaco e diversi assessori e consiglieri comunali. «Ora – la chiosa del direttore generale di Agesp Gianfranco Carraro – la palla all’amministrazione comunale per le sue valutazioni».

Il seminario

Si è svolto questa mattina, nella sala Tramogge dei Molini Marzoli, il seminario organizzato da Agesp Spa “Servizio rifiuti: come prepararsi alla transizione verso la tariffa corrispettiva – Conoscere per deliberare”, dedicato a sindaci, assessori, consiglieri comunali, funzionari comunali e di società partecipate, professionisti del settore e realtà economiche del territorio. «Conoscere per deliberare – rimarca l’amministratore unico di Agesp Spa Giampiero Reguzzoni – abbiamo voluto chiarire agli amministratori le nuove indicazioni normative di Arera e l’opportunità di passare alla cosiddetta “tariffa corrispettiva”, che i Comuni hanno la facoltà di introdurre al posto della tassa rifiuti».

Il “parterre”

Con gli interventi tecnici di Giuseppe Sbarbaro, amministratore unico di Utiliteam Co. Srl ed esperto di regolazioni, e di Giorgio Ghiringhelli, amministratore unico di Ars Ambiente Srl e da tempo consulente di Agesp. Erano presenti il sindaco Emanuele Antonelli, la vicesindaco e assessore alle attività produttive Manuela Maffioli, l’assessore al bilancio Maurizio Artusa, l’assessore al personale Mario Cislaghi, il futuro consigliere delegato alle partecipate Roberto Ghidotti e altri amministratori di Busto Arsizio, tra cui il capogruppo del PD Maurizio Maggioni, e non solo, come il sindaco di Ferno Filippo Gesualdi, oltre ad amministratori di altre realtà del settore, come Coinger (presente l’amministratore delegato Fabrizio Taricco), che hanno già deciso di procedere verso la direzione della tariffa corrispettiva.

Pro e contro

«La tariffa corrispettiva ha diversi vantaggi, equità, trasparenza, performance, riscossione più efficiente, controllo del territorio e riduzione degli abbandoni, e non ha svantaggi, se non la complessità – spiega Giorgio Ghiringhelli – è una scelta politica di campo, visto che non c’è obbligo normativo di passare da tributo a tariffa. Ma viene già applicata in 900 Comuni, tutti al Nord, tra cui grandi città come Parma e Cremona. Se si optasse per questo modello, Busto Arsizio sarebbe uno dei Comuni più grandi in assoluto». L’obiettivo, aggiunge l’esperto, è «incrementare la quota di raccolta differenziata. In media sale del 13% dove si applica la “tariffa puntuale” e in una città dove la percentuale è già alta, è l’addendum che manca».

Il test a Sant’Edoardo

L’esperienza fatta in questi anni nel quartiere di Sant’Edoardo, che conta circa 8000 abitanti, con l’introduzione dei sacchi azzurri con il chip Rfid che viene “letto” dai mezzi della raccolta per misurare la quantità di rifiuti prodotta da ciascuna utenza, ha dato «risultati incoraggianti», come fa notare Giampiero Reguzzoni. «Solo misurando i rifiuti si è già visto il cambio di comportamento – rileva Ghiringhelli – la raccolta differenziata dal 62% è passata all’85%, e i dati ci dicono che dove si applica la tariffa corrispettiva si verifica anche un effetto di riduzione della produzione dei rifiuti». Ai principali dubbi sugli effetti collaterali l’esperto ha chiarito: «La tariffa puntuale non fa aumentare la Tari, ma cambia la distribuzione del corrispettivo – aggiunge Ghiringhelli – e non porta all’abbandono dei rifiuti, anzi, perché con la misurazione le “utenze zero” di chi non produce rifiuti sono più facilmente individuabili e sanzionabili».

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