Tassa d’imbarco, i comuni di Malpensa: «A noi briciole, ma non toglieteci quei soldi»

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SOMMA LOMBARDO – «Su 6,50 euro a tratta, ai comuni rimangono solo 10 centesimi. Ma quei soldi ci servono. Anzi, chiediamo al governo che ci vengano compensati per il periodo di stop ai voli». Risponde così Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo e presidente di turno del CUV, il consorzio urbanistico volontario dei comuni di sedime di Malpensa, a proposito della tassa d’imbarco, dopo la proposta di easyJet di eliminarla per incentivare la ripresa del trasporto aereo dopo l’emergenza Covid-19. E anche sul tema dell’istituzione della ZES, la Zona economica speciale per l’intorno aeroportuale di cui si è tornato a parlare nei giorni scorsi, anche con un ordine del giorno approvato in consiglio regionale, il capo pro-tempore dei sindaci di Malpensa parla chiaro, citando la celebre massima di Confucio: «È una proposta che avanziamo ormai da due anni. Non ci importa il colore del pelo del gatto, l’importante è che acchiappi i topi».

Tassa d’imbarco: CUV in difesa

La richiesta di easyJet viene considerata legittima, ma il CUV non ci sta a perdere gli introiti della addizionale comunale sui diritti d’imbarco che finiscono, a fatica, nelle casse dei comuni di sedime aeroportuale. «È giusto che il governo sostenga i lavoratori del settore aeroportuale, ma non utilizzando i soldi dei comuni. Dei quali oggi ne hanno ancora più bisogno – mette in chiaro il presidente di turno del consorzio – noi chiediamo al governo di garantire anche quest’anno ai comuni gli introiti di questa imposta». Sarebbe una beffa atroce, per i comuni di Malpensa, vedersi portar via quelle risorse, che già oggi arrivano in minima parte e che con la drastica riduzione dell’operatività di Malpensa nel 2020 si ridurranno in modo importante. «Non è di nostra competenza, tuttavia il CUV si è sempre battuto, al di là del colore dei vari governi nazionali, per far sì che l’addizionale venga data ai comuni, dato che servirebbe per le opere di compensazione e mitigazione ambientale, e non dispersa in mille rivoli come succede oggi – ammette Stegano Bellaria – su 6,50 euro, di fatto poco più di 10 centesimi arrivano ai comuni. Non solo, tramite l’Ancai abbiamo dovuto avviare una vertenza per poter ricevere gli arretrati di quell’imposta. Somma Lombardo ad esempio aspetta più di 3 milioni e mezzo di euro di arretrato».

ZES: battaglia del Cuv

Anche sul tema della Zona economica speciale dell’intorno di Malpensa il presidente Bellaria ci tiene a chiarire la posizione del CUV: «La ZES, come strumento per favorire l’insediamento del terziario avanzato e il recupero delle aree delocalizzate e delle aree industriali dismesse dell’intorno aeroportuale è una proposta che i sindaci del CUV avanzano da ormai due anni. Era già presente nella richiesta a Regione Lombardia di ripristino del piano d’area ed è presente nel documento inviato a SEA dei “famosi” sei punti, più volte reso pubblico e presentato nei vari comuni. Quindi, per il CUV non è una novità, ma non ci interessano primogeniture, purché si arrivi al risultato». Il presidente di turno del CUV ricorda anche, alla luce del voto al Pirellone, che «la costituzione della Zes però non è di competenza regionale, ma statale. Come CUV ci eravamo appellati alla legge istitutiva delle Zes intorno ai porti, ragionando sul fatto Malpensa, essendo il principale aeroporto cargo d’Italia, è assimilabile ad un porto». E al consigliere comunale e provinciale sommese Alberto Barcaro, che ha imputato a Bellaria una sua presunta dichiarazione contro la Zes in commissione territorio, da sindaco di Somma Lombardo risponde senza polemica: «Ha preso “Roma per toma”. Ma sia io che gli altri sindaci del CUV siamo disponibili a fornirgli tutte le informazioni che riterrà opportune. Il CUV è sempre stato compatto sull’istituzione della Zes a Malpensa».

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