Telecamere spente: il Pd: «A Caruso venga revocato l’incarico»

TELECAMERE PD CARUSO

GALLARATE – L’immediata revoca dell’Assessore alla Sicurezza, Francesca Caruso (Fratelli d’Italia). Lo chiede Margherita Silvestrini (a destra nella foto), prima firmataria della mozione depositata al Protocollo questa mattina, martedì 26 giugno, dal Partito democratico. Verrà discussa nel prossimo consiglio comunale. Approda dunque in aula il caso delle telecamere di videosorveglianza spente, nonostante la sicurezza sia una priorità dell’attuale maggioranza di centrodestra.

Le telecamere non funzionano

Nella mozione compare l’esito del sopralluogo effettuato dal Pd una settimana fa alla centrale operativa di videosorveglianza del comando di polizia locale alla presenza del comandante Antonio Lotito. «Su 48 telecamere di videosorveglianza risultavano disponibili le immagini di sole 27 telecamere, mentre le altre non trasmettevano le immagini al comando». Inoltre, «il sistema dei varchi targhe risultava essere stato non funzionante per diversi mesi e, in data 20 giugno, le altre forze dell’ordine non potevano accedere dai loro comandi ai relativi dati in quanto non collegate».

La verità sottaciuta

L’occhio elettronico di Gallarate, dunque, in questo momento ha seri problemi di vista. Una verità però sottaciuta da Caruso sia sulla stampa sia in una sede ufficiale quale è la commissione Sicurezza. Spiega Silvestrini nella mozione: «L’assessore ha omesso di riferire compiutamente la situazione di fatto nella commissione del 4 giugno 2018 e, addirittura, ha dato una rappresentazione della realtà del tutto non corrispondente al vero nelle dichiarazioni a mezzo stampa del 19 maggio 2018 laddove affermava che “le telecamere funzionano”, quando nella stessa commissione successiva l’assessore aveva ammesso qualche problema temporaneo nel funzionamento dei varchi di accesso». Con tale atteggiamento, secondo il centrosinistra Caruso «ha gravemente indebolito la sicurezza della città» e chiede al consiglio comunale di impegnare il sindaco Andrea Cassani affinché venga  immediatamente sollevata dal suo incarico. «Una amministrazione che ha sempre affermato di volere essere una casa di vetro e di essere ispirata alla valutazione del merito e delle cose fatte, non può che comportare la revoca dell’incarico all’attuale assessore alla Sicurezza».

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