Trasferimento di Linate: Malpensa è pronta, il territorio e i cittadini no

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Malpensa è pronta. Ma il territorio? Chi tutela la nostra salute?

Da fine luglio e per tre mesi (così almeno adesso dicono) i voli di Linate saranno trasferiti a Malpensa. Motivo: permettere il rifacimento della pista e realizzare il nuovo impianto di smistamento bagagli a Linate. Conseguenza: raddoppio a Malpensa del numero giornaliero dei voli e fino a 120mila passeggeri al giorno.

SEA assicura che Malpensa è pronta. Ma il territorio? I cittadini?

Nessuna valutazione è stata fatta rispetto alla sostenibilità per l’ambiente e per la salute di chi in queste città attorno all’aeroporto vive e che per almeno 3 mesi dovrà sopportare l’inferno. Raddoppio dei voli significa infatti raddoppio dell’inquinamento dell’aria e del rumore. Oltre agli effetti del maggiore traffico veicolare e del problema dei parcheggi che già oggi vede le vie dei paesi più prossimi all’aeroporto riempite da auto che parcheggiatori non sempre scrupolosi e attenti alla legalità piazzano ovunque.

SEA realizza quello che non è riuscita a fare con il Master Plan, perché ogni valutazione ambientale prodotta non ha potuto dimostrare (e come avrebbe potuto) che il territorio è in grado si sopportare ulteriore incremento dei voli e dell’inquinamento conseguente.

Ma davvero sarà “solo” per 3 mesi? Oppure sono le prove generali di altro, di un ampliamento dell’aeroporto senza seguire la via del Master Plan e quindi dell’obbligo alla valutazione ambientale? E’ certo particolare che si sia scelto di chiudere Linate proprio nel periodo di maggior picco di voli. Non vale la motivazione di SEA che serve operare nel periodo estivo: qualche anno fa, a Orio al Serio pure hanno rifatto una pista, ma lo hanno fatto in maggio e in 3 settimane. 

A fronte di questo scenario, i sindaci, dentro e fuori il CUV, restano in attesa, in silenzio, a tratti succubi del volere di SEA. Nella tentazione magari di fare monetizzare a SEA i disagi della popolazione. Una tentazione che i sindaci del CUV hanno già avuto in passato. Ma quante vale la nostra salute? Di nuovo vorranno farci scegliere fra il diritto al lavoro (sempre più precario e dequalificato nell’aeroporto e nell’indotto) e il diritto alla salute?

La lodevole iniziativa di Lonate, che lunedì 24 giugno ha organizzato alle ore 18.00 un’assemblea aperta alla cittadinanza (certo in un orario che non vuole facilitare la partecipazione), deve vedere la presenza dei cittadini e delle cittadine. Così che i sindaci diano quelle risposte che stanno evitando di dare. E per evitare che, di nuovo, la nostra salute sia monetizzata, anziché tutelata.

Sinistra per Gallarate

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