Tre camere protette all’Ospedale Del Ponte di Varese grazie a Fondazione Ascoli

camere protette Del Ponte

VARESE – Saranno realizzate nel 2022 tre camere sterili al Day Center per l’oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Del Ponte di Varese. I lavori partiranno a gennaio e dovrebbero concludersi entro la fine del prossimo anno. L’intervento è proposto e cofinanziato da Fondazione Giacomo Ascoli, con lo scopo di accogliere i bambini in particolari condizioni di fragilità, oggi costretti a trasferirsi a Milano per la degenza. Si tratta di uno dei due grandi progetti per il prossimo anno della Fondazione, insieme alla ristrutturazione de Il Faro di largo Flaiano.

Camere protette per bambini immunodepressi

È tutto pronto dunque per realizzare le prime tre “camere protette” dell’Ospedale Del Ponte di Varese, destinate alla degenza dei bambini in particolari condizioni di fragilità. Le nuove stanze saranno aggiunte al Day center per l’oncoematologia pediatrica del 5° piano grazie all’inserimento di un nuovo volume progettato dall’architetto Elena Brusa Pasquè su incarico di Fondazione Giacomo Ascoli, con lo scopo di aumentare le possibilità di cura dell’ospedale cittadino. «Nelle camere protette potranno essere ricoverati i bambini immunodepressi grazie a un’impiantistica sofisticata che permette di creare in ciascuna delle tre camere singole una pressione positiva, cioè più alta rispetto all’esterno – spiega l’ingegnere di Asst Sette Laghi Roberto Guarnaschelli – così quando la porta si apre l’aria che c’è dentro la stanza va fuori, e non viceversa, proteggendo il paziente da possibili agenti esterni». Le apparecchiature saranno gestite in una quarta sala, accanto a una quinta stanza, riservata alle conversazioni delicate tra medici e famiglie.

camere protette Del Ponte

Investimento di 820mila euro

Inserito tra gli interventi per il potenziamento delle terapie intensive e subintensive di Regione Lombardia, il lavoro è reso possibile da un finanziamento misto, pubblico e privato: 352mila euro sono garantiti da Regione Lombardia, 268mila euro sono investiti direttamente da Asst Sette Laghi e 200mila euro vengono finanziati da Fondazione Giacomo Ascoli. Parte di questi sono per la progettazione (50mila euro) e altri 150mila per contribuire al cantiere edile e ad arredo, finiture e apparecchiature a servizio delle nuove camere protette. Questi ultimi fondi sono stati raccolti dal gruppo Fuck the cancer in memoria di Erika Gibellini. «Gli amici della Curva Nord di Erika e noi parenti, tutti insieme, abbiamo lavorato duro per raggiungere questo risultato – racconta Massimo Gibellini, papà di Erika – è un sogno che si realizza, un grande traguardo che permette all’ospedale pediatrico di crescere e alle famiglie dei bambini malati di non vedere i figli trasferiti a Milano per il ricovero nei momenti di maggiore difficoltà. Spero che il nuovo settore sarà intitolato a Erika».

camere protette Del Ponte
Fondazione Ascoli e la famiglia di Erika Gibellini

Cantiere al via a gennaio

«Le camere protette sono un tassello importante per completare il polo pediatrico di Varese, struttura di riferimento che sempre di più accoglie i pazienti, non li trasferisce – spiega Massimo Agosti, direttore del dipartimento della donna e del bambino di Asst Sette Laghi – saranno tre posti letto in più, ad alta complessità, fondamentali per aumentare le possibilità di cura in città dei bambini dell’oncoematologia pediatrica, e in generale, di tutti i piccoli pazienti, in una sorta di cerniera tra la Terapia intensiva e la Pediatria». Marco Ascoli, presidente della Fondazione Giacomo Ascoli, ringrazia tutti i professionisti che hanno permesso di raggiungere questo risultato. «Dare all’Ospedale di Varese la possibilità di ricoverare a Varese, anche per lunghi periodi, i bambini in cura presso la Struttura semplice dipartimentale per l’Onco-ematologia pediatrica diretta dalla dottoressa Maddalena Marinoni è uno dei grandi obiettivi di Fondazione Giacomo Ascoli per aiutare i bambini nella difficile lotta contro il cancro e sono felice di vedere il traguardo vicino, entro la fine del prossimo anno». Il cantiere partirà a gennaio per concludersi, con tutti gli accreditamenti e i collaudi necessari, entro la fine del 2022, senza interferire con le attività dell’ospedale se non nel momento finale di collegamento tra la nuova struttura e il resto del reparto.