“Un bambino a metà”, il libro del Pollicino: storie di figli di separazioni conflittuali

BUSTO ARSIZIO“Un bambino a metà”: un libro per accendere i riflettori sul tema delle separazioni conflittuali e sulle conseguenze che possono generare nei figli, vere vittime dei genitori in guerra. Un’iniziativa del Progetto Pollicino, cooperativa sociale che si occupa di minori a Busto Arsizio, nell’ambito del progetto “Distanza in Stanza” sostenuta dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto e patrocinata dal Comune di Busto Arsizio.

Storie vere

Nove storie, vere, di bambini che il Pollicino ha «accompagnato e accolto nelle sue strutture di accoglienza», come spiega Alessandra Milani, responsabile educativa della Cooperativa. «Sono sempre più numerose le situazioni di genitori che si separano in maniera conflittuale, tanto da aprire nuovo servizio di coordinazione genitoriale che dà supporto a queste situazioni in cui i bambini sono vittime della guerra tra i genitori – sintetizza Elena Ballarati, responsabile del servizio per il Pollicino – il libro nasce con l’idea di offrire un aiuto sia ai bambini, che sono i protagonisti delle storie, sia ai genitori ai quali vengono offerti dei consigli tecnici ma soprattutto pratici».

Per i bambini e per gli adulti

Non solo un libro, ma uno strumento «utile per il lavoro educativo e per i genitori in balia dell’emotività», come sottolinea Luigi Baggio del Pollicino. Alla sua realizzazione hanno contribuito anche i ragazzi del liceo artistico Candiani a indirizzo grafico, coordinati dai docenti Alessia Recupero e Paola Carini. Il libro è in vendita alle sedi del Pollicino, alla farmacia Bossi di piazza 25 Aprile e al TwoB di corso Europa, ma presto arriverà anche nelle librerie. La cooperativa Progetto Pollicino a Busto è un punto di riferimento nell’ambito della tutela dei minori, con due comunità (una casa alloggio e il centro diurno “La chiave d’oro”) e i servizi di “spazio neutro” e “coordinazione genitoriale”.

Problema crescente

Se io avessi la bacchetta magica, non li avrei mai fatti incontrare“: una frase, riportata nella premessa del libro, che sintetizza in modo potente lo stato d’animo e il disagio di uno dei bambini, figli di separazioni conflittuali, protagonisti delle storie raccolte dalla cooperativa Pollicino. Più che per i bambini è un libro per i “grandi” – ammette l’assessore ai servizi sociali Paola Reguzzoni – non solo genitori in fase di separazione litigiosa, ma tutti. Perché occorre fare prevenzione di queste situazioni prima di arrivare agli ascolti protetti e ai centri diurni ed evitare che i minori, come succede spesso, diventino armi di ricatto nei confronti del coniuge.

I commenti entusiastici

Il tema è di grande attualità e i casi continuano ad aumentare, con risvolti drammatici per i bambini, tanto che Reguzzoni pensa a «regalarlo alle coppie con figli che vengono in Comune per fare la “separazione lampo”». Per il sindaco Emanuele Antonelli è una «meravigliosa iniziativa che meritava di essere pubblicizzata e che può aiutare a portare qualche introito nelle casse» della cooperativa. La vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, che ne annuncia la collocazione in Biblioteca, lo ritiene un «possibile momento di crescita collettiva del nucleo familiare nell’interazione tra genitori e figli per la lettura». L’assessore all’educazione Daniela Cerana guarda all’idea di «farlo diventare un momento di riflessione anche all’interno della scuola e uno strumento di lavoro per gli insegnanti». La dirigente scolastica del Candiani, Maria Silanos sottolinea il lavoro svolto dai suoi ragazzi come uno degli «sbocchi concreti sul territorio» dell’alternanza scuola-lavoro.

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