Vaccini ai pazienti fragili, Italia Viva Varese: «Colmata una grave lacuna»

VARESE – «È stata finalmente colmata una grave lacuna del piano vaccinale». Così il coordinatore provinciale di Italia Viva Giuseppe Licata commenta la notizia dei primi vaccini, a partire da lunedì, destinati ai pazienti più fragili. Un’estensione che, come spiegato dalla Azienda socio sanitaria territoriale, partirà da dializzati, trapiantati e oncoematologici in terapia.

Le critiche alle inefficienze del sistema

«Adesso – afferma Licata – l’auspicio è per un’accelerazione del processo di vaccinazione della popolazione. Preoccupanti le inefficienze del sistema di vaccinazione lombardo, a causa delle quali la nostra Regione rimane agli ultimi posti della classifica nazionale per numero di vaccini somministrati». Un dato, quest’ultimo, che si riferisce in realtà al rapporto tra dosi consegnate e dosi inoculate, mentre per numeri assoluti la Lombardia guida la classifica italiana.

«Non ci interessa – aggiunge Licata – fare polemica sterile, Italia Viva Varese da mesi analizza i dati della pandemia ed elabora proposte concrete che speriamo verranno ascoltate. Bene che nel nuovo piano vaccinale sia stata accolta la proposta di Italia Viva di inserire, tra le categorie ad accesso prioritario, i soggetti con disabilità grave o patologie croniche insieme alle persone che le accudiscono. La lacuna del piano stava generando confusione e mettendo a rischio delle persone in oggettive condizioni di fragilità».

Le ricadute sul territorio

«Ognuno di noi a Varese e nel territorio – il commento di Stefano Malerba, esponente di Italia Viva e presidente del Consiglio comunale di Palazzo Estense – ha potuto toccare con mano le carenze e le inefficienze di un sistema che, dal livello centrale a quello regionale e fino ad ATS, non ha saputo fornire le adeguate risposte ai cittadini. I dati continuano a dirci che la pandemia corre veloce. Credo che quella del vaccino, insieme a comportamenti corretti, sia l’unica strada percorribile per permettere a noi tutti di tornare a una vita socialmente dignitosa. Il nuovo piano vaccinale pone rimedio ad alcune precedenti dimenticanze; ora speriamo che la ricaduta sul territorio sia immediata ed efficiente».

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