Varese, iniziano le vaccinazioni dei pazienti fragili. Si parte dai dializzati

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VARESE – Da lunedì via alla vaccinazione per i pazienti più fragili, a partire da dializzati, trapiantati e oncoematologici in terapia. Per queste categorie, spiega l’Asst Sette Laghi, il vaccino previsto è Pfizer o Moderna e la somministrazione procederà di pari passo con la disponibilità di questi farmaci.

Vaccini nei centri dialisi

In particolare, i dializzati, circa 400 pazienti, riceveranno la vaccinazione direttamente nei centri dialisi aziendali, da Luino a Tradate, e, nel giro di una settimana o poco più, avranno tutti ricevuto la prima dose. Trapiantati e oncoematologici, invece, pazienti già in cura nei reparti dell’azienda ospedaliera varesina, saranno contattati direttamente per fissare l’appuntamento.

Subito dopo i diabetici

In ogni caso, la vaccinazione di queste categorie di pazienti è oggetto di un’organizzazione in via di definizione e quindi seguiranno aggiornamenti, soprattutto in relazione alle altre categorie di pazienti fragili che saranno vaccinati subito dopo questi, come ad esempio i diabetici di tipo 1, i diabetici di tipo 2 con altre patologie, i pazienti con fibriosi cistica, scompensati, ecc.

Enorme sforzo organizzativo

La vaccinazione dei pazienti fragili si aggiunge a quella delle altre categorie già in fase di vaccinazione, in particolare gli over 80 (anche loro vaccinati con Pfizer), il personale scolastico e le forze dell’ordine, a cui è invece destinato Astra Zeneca.
«La campagna vaccinale in corso è un’operazione di grandissima complessità, che presuppone un enorme sforzo organizzativo – tiene a ricordare Ivan Mazzoleni, direttore sociosanitario dell’Asst Sette Laghi, che coordina il team dedicato a questo tema – Sono tantissime le competenze coinvolte per garantire l’attività in ognuna delle nostre sei sedi vaccinali, a cui si aggiunge il lavoro di un’équipe vaccinale su gomma. Da lunedì potenzieremo ulteriormente la nostra capacità erogativa, passando da circa 1200 vaccinazioni al giorno, sabato e domenica compresi, a circa 1.600. Ma possiamo fare ancora di più, compatibilmente con le dosi di vaccino che ci verranno consegnate, grazie alla grande organizzazione messa in atto e nonostante la recrudescenza dell’emergenza pandemica, che vede già 280 pazienti covid ricoverati nelle nostre strutture in costante aumento. Senza contare il grande salto che sarà possibile a breve, quando andremo a vaccinare la popolazione nei due grandi centri vaccinali della Schiranna e di Rancio Valcuvia che siamo stati chiamati a gestire».

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