Varese, Angioy (Lega): «No al lockdown degli eventi. Così si uccide la città»

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VARESE – «Leggiamo con apprensione della richiesta di aiuto della Pro Loco Varese, relativa alla crisi correlata all’emergenza Covid che ha colpito e danneggiato alcuni settori ancora più di altri. Condividiamo le considerazioni e le preoccupazioni contenute nella lettera». Così Cristiano Angioy Viglio, commissario cittadino della Lega, in relazione alla lettera indirizzata al sindaco Galimberti, dal Presidente della Pro Loco Roberto Bianchi.

Nella lettera traspare tutta la preoccupazione di un settore, quello degli eventi e di alcuni settori ad esso correlati (turismo e commercio) ai quali è stato chiesto un sacrificio che rischia di diventare insostenibile. «Comprendiamo ovviamente l’esigenza di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini, su questo non si discute, ma il settore degli eventi, del turismo e tutte le attività commerciali non vanno lasciati soli – sottolinea Angioy Viglio – si devono creare le condizioni per permettere loro di operare in sicurezza, nel rispetto di protocolli studiati ad hoc e seppur con restrizioni e limitazioni. L’amministrazione ha il compito e il dovere di adottare tutte le misure volte a garantire la sopravvivenza di queste attività e non meramente girare la faccia. Dobbiamo pensare ad una socialità diversa ma chiudere tutto non può essere la risposta: così condanniamo a morte molte attività e con esse la città intera. Massimo sostegno alla manifestazione prevista per giovedì 22 mattina in Piazza del Podestà».

Varese e il Covid, la Pro Loco contro Galimberti: no alle chiusure, sì agli aiuti

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