Varese e il Covid, la Pro Loco contro Galimberti: no alle chiusure, sì agli aiuti

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VARESE – In risposta alla richiesta del sindaco Davide Galimberti di annullare gli eventi in programma in città, la Pro Loco di Varese ha inviato oggi, sabato 17 ottobre, una lettera aperta, «un appello dei nostri soci a un’azione di responsabilità civile e a un atto dovuto a salvaguardia delle numerose categorie coinvolte negli eventi».

Gentile sindaco,

Covid-19 è uno sconosciuto entrato prepotentemente nella nostra società. Dopo un primo periodo di oggettiva paura e smarrimento abbiamo compreso grosso modo le sue dinamiche e il modello di diffusione e abbiamo inserito nella nostra vita quotidiana protocolli di comportamento tanto semplici quanto efficaci, educando il concittadino a un nuovo modello di vita più responsabile. Come per ogni situazione, tutto deve avere un equilibrio. Il blocco, e il divieto generalizzato, è ingiustificabile, oltre che penalizzante per alcune categorie. Gli eventi, così come il turismo e gli esercizi commerciali, sono tra le attività più danneggiate dall’attuale situazione contingente.

“Questa malattia non si vince in ospedale o stando chiusi in casa, ma si vince sul territorio con una gestione oculata e responsabile della nostra normale attività”. Dobbiamo esercitare la nostra libertà nel rispetto delle misure di sicurezza; proclami “anti movida”, “anti evento”, “anti socialità” sono del tutto svilenti della dignità umana e professionale. Dietro un’attività, dietro un evento, c’è un indotto molto spesso sottovalutato. Un’industria che non ha pareti fisiche, ma che accoglie all’interno progettualità, impegno e abnegazione di migliaia di operatori: progettisti, artisti, scenografi, allestitori, catering, location, piante e fiori fino ad alberghi e società di renting.

La pandemia ha richiesto agli organizzatori di eventi uno sforzo enorme fin dal mese di febbraio e sono stati tra i primi a dimostrarsi responsabili e coscienziosi, cancellando ogni iniziativa per la tutela di sé stessi, degli operatori e del pubblico. Per questa ragione facciamo appello, in risposta al sindaco di Varese Davide Galimberti, che chiede “facciamo questo sforzo ora”, ricordandogli che le nostre realtà lo stanno facendo da mesi, sforzandosi prima di tutto di sopravvivere.

Gli eventi che organizziamo non sono hobby, ma un lavoro che parte da lontano con un progetto, un’idea creativa, un lavoro per tutta la filiera, che non va confusa con il divertimento che procura. Halloween e le sagre d’autunno, così come il Natale, sono una straordinaria occasione che non può essere cancellata né rimandata, sono ossigeno per operatori e commercianti.
La stessa amministrazione comunale ha prorogato il bando di Natale. Alla ricerca di un organizzatore coraggioso che si potesse impegnare in un progetto dove l’unico che non si sforza mai è proprio l’amministrazione, che non rinuncia a tasse di affissione, tasse di occupazione suolo, oneri di sicurezza straordinari e concessioni.

Pertanto “chiediamo apertamente di tutelare le categorie, perché dietro ogni posto fisso c’è sempre una partita Iva”. Il vero impegno dell’amministrazione dovrebbe essere rendere sostenibili le attività fornendo aiuto reale, sostanziale, a supporto delle iniziative rinunciando a un po’ del suo a favore del pubblico e dell’indotto, a favore di una città vivace che non si ferma ma si adegua.
La salute è e resta al primo posto ma ci si doveva preparare per tempo. Sapevamo già che tutto ciò sarebbe successo, gridare “al lupo, al lupo” ora serve solo a spaventare oltre misura e a penalizzare le categorie che si sono impegnate da mesi nel ripianificare le loro esistenze e le loro vite. Facciamo un appello perché la città viva, non perché la città muoia; un appello alla responsabilità civile.

Cordiali saluti

Il presidente Roberto Bianchi

Varese, l’appello di Galimberti: «Rinviamo gli eventi. Situazione Covid preoccupante»

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