L’arte di Varese racconta la pandemia con una mostra virtuale e un libro

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Da sinistra a destra: Paolo Musajo Somma di Galesano, Fausto Bonoldi, Enzo Laforgia e Antonio Bandirali

VARESELe limitazioni alla libertà di movimento e di riunione, imposte per far fronte alla pandemia e contenere i contagi, hanno colpito anche il mondo di quella che si usa chiamare l’industria culturale: per più di un anno sono rimasti chiusi musei e gallerie d’arte, al pari dei teatri e delle sale da concerto, oltre che di ogni altro luogo destinato a pubblici incontri e spettacoli. Ma come hanno vissuto in particolare gli artisti questo lungo momento che li ha costretti alla lontananza dai fruitori delle loro opere? Lo raccontano novantacinque di loro con dipinti e lavori grafici esposti in “Arte e Pandemia”, mostra virtuale che si potrà visitare da casa, ma anche raccolti in un volume che sarà distribuito gratuitamente alle biblioteche civiche dei centotrentanove Comuni della provincia di Varese.

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Nuovi spunti di riflessione

Oggi, giovedì 2 dicembre, a Palazzo Estense sono stati illustrati i particolari del progetto alla presenza dell’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, di Antonio Bandirali, presidente del Circolo degli Artisti di Varese nonché ideatore e curatore dell’iniziativa, del segretario Paolo Musajo Somma di Galesano, dei giornalisti Fausto Bonoldi e Matteo Inzaghi, nonché di di Andrea Cervini, direttore del Multisala Impero.
«Non sappiamo ancora la curvatura che la storia prenderà, una riflessione è sicuramente importante», ha esordito Laforgia. «E le tante testimonianze raccolte dai cittadini, in particolare dal mondo dell’arte, accresceranno la nostra consapevolezza con nuovi spunti di riflessione per comprendere cosa potrà succedere. In passato, quando sono avvenute le epidemie, gli artisti si sono subito esposti ritraendo se stessi e la realtà circostante, come nel caso di Edward Munch e Egon Schiele. Ricordo che “Arte e Pandemia” non contiene nessun discorso politico o polemico: semplicemente ognuno ha scritto come ha vissuto quel periodo. E nessuno ha preteso soldi per l’opera».

La parola ad Alessandro Manzoni

Nella presentazione dell’opera, realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Europea del Centro Comune di Ricerca di Ispra, la Commissione europea, la Società Storica Varesina e del gruppo Facebook La Varese Nascosta, e con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto e di sponsor privati, Bandirali si rifà alle grandi epidemie del passato, ben documentate in “Non è la prima volta – Epidemie e pandemie: storie leggende e immagini”, libro scritto con Filippo Maria Ferro da Renzo Dionigi, rettore emerito dell’Università degli studi dell’Insubria che firma la prefazione di “Arte e Pandemia”.
E a opere d’arte e di architettura nate nei tragici momenti delle grandi epidemie del passato sono dedicate anche le conclusioni in cui l’architetto lascia la parola ad Alessandro Manzoni, del quale sono riportate le pagine dei “Promessi sposi”: alla cronaca della tragedia vissuta dai milanesi nel 1630 si mescolano le osservazioni critiche dello scrittore sui comportamenti, pubblici e privati, inadeguati a far fronte alla diffusione della peste. Pagine simili a quelle lette anche in occasione della pandemia di oggi.

Riflessioni dall’universo sociale

Inzaghi condurrà domenica 5 dicembre la presentazione della mostra al Multisala Impero di Varese in cui alle 10.30 verranno proiettate le opere degli artisti che hanno aderito ad “Arte e Pandemia”: «Sono fiero di poter collaborare con l’Associazione Culturale Europea, che ha creduto in me per il progetto sulla storia del cinema al Miv, realtà che ha unito Varese e Ispra; inoltre il mio amato papà lavorava al Jrc. La mostra getta uno sguardo sulle declinazioni in cui è stato vissuto il Covid, mostrando la vita che, nonostante tutto, va avanti in una quotidianità difficile; e sul presente, sul dare valore a ciò che si ama».
Le testimonianze, artistiche e verbali, di pittori, scultori, grafici e fotografi si inseriscono nelle riflessioni sul tema, le sensazioni e gli stati d’animo, di ben centosessantasette persone in rappresentanza dell’universo sociale come poeti, letterati, maestri di musica, professori universitari, avvocati, medici, infermieri, psichiatri e psicologi, religiosi, galleristi, storici dell’arte, imprenditori e liberi professionisti, economisti, pensionati, studenti e ammalati di Covid.

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Antonio Bandirali ed Enzo Laforgia con Matteo Inzaghi

Come prenotare per la presentazione

L’accesso alla presentazione al Miv sarà consentito solo con il possesso del green pass e la prenotazione; per effettuarla occorre inviare il nome, cognome e numero di telefono a info@multisalaimpero.com.
Il volume, che ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia e Comune di Varese e Università degli studi dell’Insubria, è introdotto dai testi, oltre che di Bandirali, di Maurizio Ampollini, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, e di David Wilkinson. Alla prefazione di Dionigi fanno seguito le presentazioni di Attilio Fontana, presidente della Regione, e di Davide Galimberti, sindaco di Varese.
Il progetto grafico è opera di Bandirali e Paola Squizzato, con cui hanno collaborato Musajo Somma, Peter Hide (311065), Bonoldi e Floriana Bolognese; José Joaquin Beeme (Fundaciòn del Garabato) è l’autore della copertina e di altre illustrazioni.

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