Lavoro a Varese, il tasso occupazionale sale al 66,2% con 373mila inserimenti

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VARESE – Sono 373mila, 205 mila uomini e 168mila donne, le persone residenti sul territorio della provincia di Varese inserite nel mondo del lavoro: è quanto emerge dall’indagine annuale Istat, analizzata dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio. Il dato evidenzia una crescita rispetto al 2020 che ha quasi colmato il divario rispetto al periodo precedente l’allerta sanitaria, con il tasso d’occupazione che è risalito dal 64,7% al 66,2%.

Un segnale di vivacità

«Un segnale di indubbia vivacità – ricorda il presidente di Camera di Commercio, Fabio Lunghi – che però dovrà trovare conferma nei prossimi mesi a fronte delle preoccupazioni che emergono a causa del conflitto, ma anche dell’aumento dell’inflazione indotto dalla impennata dei prezzi delle materie prime, tra l’altro spesso difficili da reperire. Una situazione rispetto alla quale le nostre imprese chiedono a gran voce un deciso intervento governativo finalizzato al contenimento dei costi produttivi».  

L’incremento di donne e giovani

Ritornando all’analisi del mercato del lavoro 2021, l’elemento chiave sul nostro territorio è stata la ritrovata proattività delle persone nella ricerca d’occupazione, contrastando l’effetto scoraggiamento che aveva caratterizzato il periodo del lockdown. Non è un caso che l’allargamento della platea abbia coinvolto in particolare le figure che avevano subito maggiormente i contraccolpi dell’allerta sanitaria: donne, che nel 2021 hanno visto una crescita degli impieghi pari a 10mila unità, e giovani fino a 29 anni, per i quali i contratti si sono incrementati del 30% nell’arco di dodici mesi. La conseguenza è stata che, se una quota importante di persone è rientrata nel circuito lavorativo, molti aspiranti occupati sono ancora alla ricerca di un posto: ecco allora che il tasso di disoccupazione provinciale è salito dal 5,3% al 6,6%.

Edilizia, agricoltura e industria in crescita

Quanto ai settori, forte la crescita indotta dalle agevolazioni previste per l’edilizia (+2.563 occupati nel 2021 rispetto al 2020), ma importante anche l’aumento di chi è impiegato nell’agricoltura (+1.828), in questo caso anche per effetto della regolarizzazione prevista dal Decreto Rilancio, e nell’industria (+1.666). Sempre al ribasso invece il commercio, che ha perso oltre 6mila dipendenti, testimoniando la forte difficoltà che il settore ancora attraversa.

L’esigenza di personale

Intanto la ricerca Excelsior, condotta da Unioncamere e Anpal, ci dice che nel 2021 il 57% delle imprese varesine ha dichiarato di avere l’esigenza di inserire personale nel proprio ciclo operativo: il dato è superiore anche a quello del 2019 precedente all’emergenza sanitaria, quando la percentuale si fermava al 56%.

Figure adeguate

La domanda maggiore di lavoratori è stata registrata nei servizi di alloggio e ristorazione e in quelli turistici, con oltre 10mila richieste. Qui però emerge con forza anche il problema del reperimento di figure adeguate: le aziende non trovano personale qualificato in ben il 51% dei casi. I problemi, comunque, riguardano nel complesso il sistema economico varesino: per il 40% delle posizioni ricercate le imprese hanno dichiarato di non reperire sul mercato del lavoro le competenze di cui necessitano. Una difficoltà che è legata principalmente alla mancanza di candidati (19,1%), ma anche all’inadeguatezza della preparazione (16,7%) in termini di soft skill come flessibilità, adattamento e capacità di lavorare in gruppo.   

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