Metalmeccanici, per i sindacati di Varese il nuovo accordo è un risultato epocale

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VARESE – Il rinnovo del contratto nazionale comporterà per i metalmeccanici non solo un aumento salariale, ma anche un nuovo inquadramento professionale. Una svolta storica per un settore che in provincia di Varese coinvolge oltre 40mila persone, e un risultato epocale conseguito in un momento difficile come è quello della pandemia: Giovanni Cartosio, segretario Cgil Fiom, Caterina Valsecchi di Fim Cisl e Fabio Dell’Angelo di Uilm hanno illustrato oggi, lunedì 22 febbraio, i particolari dell’ipotesi di accordo, fino al 15 aprile al centro della campagna di assemblee per consultare i lavoratori.

La tutela dalla violenza di genere

«Nonostante la pandemia abbia reso più difficile l’attività sindacale, siamo riusciti a ribaltare le impostazioni di Confindustria dell’estate scorsa. Bonomi non prospettava alcun aumento salariale: sarà invece del 6,2%. In un contratto con contenuti qualificanti: è stato riscritta la parte dell’inquadramento professionale, inalterata dal 1973, e sono stati confermati i diritti». Valsecchi ha ricordato la possibilità di utilizzare gli spazi aziendali per i vaccini: «L’emergenza che stiamo affrontando ha portato tutti a gestire le trattative con più responsabilità. La riforma rappresenta anche un passo avanti per i giovani quanto a tutela e accesso al lavoro. Ed è importante che il contratto “maschile” per eccellenza riconosca una protezione contro la violenza di genere».

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Un’iniezione di fiducia

«Siamo riusciti a portare a casa una vittoria non scontata», ha commentato Dell’Angelo. «L’aumento salariale è un’iniezione di fiducia per il rilancio dei consumi interni e il nuovo inquadramento accompagnerà la fase della ripresa, gettando le basi per le future generazioni. A Varese interesseranno un settore che, quanto a export, supera del 50% il valore della produzione e costituisce il 30% dell’occupazione del settore manifatturiero». Nel corso dell’incontro sono intervenuti diversi rappresentanti delle Rsu del territorio: Carlo Bienati, Uilm Riva Acciaio, e Andrea Besani, Fiom Cgil Leonardo, hanno rispèettivamente lodato l’alto livello di attenzione per ambiente e sicurezza  e l’estensione dell’assicurazione sanitaria nei primi anni della pensione. Primo Battaglia, Fim Leonardo, ha rimarcato i nodi, rimasti ancora insoluti, legati all’introduzione dello smartworking.

Un messaggio di serietà

Chiara Cola, Uilm Whirlpool, ha sottolineato «il valore politico» dell’inserire in un contratto “apripista” come quello metalmeccanico il tema della tutela dalla violenza di genere e l’importanza data, in un ambito sempre più polifunzionale, all’elemento della formazione. Per Roberto Tomarchio, Fiom Quanta System, il contratto, che arriva dopo tante ore di sciopero e la destabilizzazione creata dal Covid, «è una buona risposta alle professioni che sono cambiate con la pandemia».
Cartosio, spiegando nelle conclusioni come le prossime riunioni si svolgeranno in modo frazionato, ha ricordato «il lavoro straordinario compiuto su tutti i fronti» in tema di sicurezza e il messaggio di serietà dato dal sindacato confederale italiano. «Questo contratto non è una semplice vittoria al derby ma acquista un senso profondo per ciò che è stato realizzato nell’ultimo anno: il blocco dei licenziamenti, unici al mondo ad averlo fatto, e un accordo per proteggere vita e salute dei lavoratori».

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