Varese, l’appello di un padre disperato: «Da 5 anni non mi fanno vedere mia figlia»

Nella foto l'avvocato Corrado Viazzo

VARESE – «E’ l’altra parte della genitorialità. Quella dei padri troppo spesso lasciati con meno diritti». Lo spiega l’avvocato Corrado Viazzo che assiste un padre dell’Alto Varesotto: «Dal 2018 – spiega l’uomo – Praticamente non mi fanno più vedere mia figlia. Ho un lavoro, non ho dipendenze da droga o alcol e pago gli alimenti. Io chiedo solo di poter vedere la mia bimba: ha sei anni e mezzo e ha bisogno di suo padre».

Non la vedo da 5 anni

Inizialmente l’affidamento tra i genitori era congiunto: poi la madre ha ottenuto quello esclusivo. Ed è iniziato quello che per il padre si è rivelato essere un calvario. «Da 5 anni – spiega l’uomo- vedo mia figlia un’ora alla settimana in luogo protetto alla presenza di un educatore. Ho cambiato tre luogo protetti in questo periodo. Non credo sia troppo per un padre poter vedere crescere sua figlia – spiega l’uomo tra le lacrime – Non posso nemmeno parlare con gli insenanti per sapere come la bambina va a scuola».

L’accordo con il giudice e le denunce

«Eppure – spiega l’avvocato Viazzo – C’è un accordo sancito da un giudice che garantisce il diritto di visita alla figlia da parte del mio assistito in giorni stabiliti. Quando però questi si presenta nei quei giorni in cui ha diritto di visita gli viene negato di poter vedere la bambina. Sia dall’ex compagna che dai genitori di lei che hanno anche presentato denuncia per stalking nei confronti del mio assistito che è stato condannato. Ma i suoi non erano atti persecutori, bensì la volontà di esercitare il proprio diritto di stare con la figlia. Abbiamo risposto con delle contro querele a nostra volta (talune archiviate). Perché anche i padri, seppur separati dalle madri, hanno diritto di veder crescere e di far parte della vita dei propri figli senza che gli venga impedito. Tanto più se la legge è dalla loro parte».

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