Sparatoria a Biumo, non è criminalità organizzata. Al setaccio la vita del ferito

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VARESE – Un solo colpo d’arma da fuoco che lo ha raggiunto all’inguine scendendo sino ad arrivare alla coscia. Un’arma corta, una pistola di piccolo calibro, forse un 22 o un 7,65, che ha raggiunto la vittima, che gli inquirenti non hanno trovato.

Lo sparo nascosto

Gli investigatori della Squadra Mobile di Varese sono al lavoro, insieme alla Scientifica, per accertare cosa sia successo davvero in via Walder, Buimo Inferiore, nel pomeriggio di ieri, martedì 25 marzo. Quando un uomo di 39 anni, italiano, è stato soccorso dai mezzi del 118 chiamati dal gestore di un locale della zona che ha visto il 39enne sanguinante a terra. La chiamata inizialmente parlava di un infortunio, il ferito non voleva, e avrebbe tentato anche di nasconderlo agli operatori sanitari, far sapere di essere stato raggiunto da un colpo di pistola. Perché?

Dove è stato gambizzato?

Ai poliziotti il 39enne alla fine ha detto di non sapere chi o perché di avessero sparato. Altra domanda: gli hanno sparato in via Walder? E’ possibile che il ferimento sia avvenuto altrove, questo spiegherebbe il fatto che nessuno avrebbe sentito nulla, e che il ferito sia stato portato o si sia trascinato sino al punto in cui è stato soccorso. Gli inquirenti sono certi che non si è trattato di un episodio collegato alla criminalità organizzata e sono al lavoro per ricostruire l’accaduto partendo dal principale elemento concreto a disposizione: la vita del 39enne, con i suoi legami, le sue abitudini e le sue frequentazioni.

Il 39enne, nel frattempo, è stato operato ed è stabile: non è in pericolo di vita. Non appena possibile sarà sentito dagli inquirenti.

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