Varese, Zanzi: «Non mi faccio imporre diktat dal Pd e Galimberti scopra le carte»

VARESE – Galimberti dice di attendere la decisione di Zanzi e Varese 2.0. Ma anche il vicesindaco sostiene di aspettare un invito a partecipare al cantiere politico, ma anche delle risposte. Insomma, il gioco delle attese. Con una differenza: il sindaco questa mattina ha fatto capire di aver iniziato a muoversi. Forse anche per stanare il leader di Varese 2.0. Tanto che ora il rischio è che a rimanere a piedi sia proprio Zanzi.

Al sindaco piacciono un po’ troppo i cantieri

«Cantieri di qui, cantieri di là. A questo sindaco piacciono proprio tutti questi cantieri, tanto da usare questa parola anche per il suo progetto politico», dice Daniele Zanzi, assenza illustre questa mattina, venerdì 11 settembre, ai giardini estensi dove è stata presentata la compagine (di massima) che sosterrà la corsa per del sindaco uscente alle prossime elezioni, il quale poi spiega i motivi di tutti i suoi dubbi. «Dal diktat del segretario del Pd Luca Carignola nei confronti di Varese 2.0, all’apertura che Roberto Molinari ha fatto alla destra moderata. A oggi non so se si tratta di una presa di posizione personale, da assessore o se abbia parlato per tutto il PD.. Insomma non c’è chiarezza».

Insomma Zanzi si toglie diversi sassolini

«Siamo noi che aspettiamo risposte – continua Zanzi – e anche un invito, se proprio dobbiamo dirla fino in fondo. Perché non è vero che non abbiamo partecipato alle riunioni operative di quello che il sindaco chiama cantiere, è Galimberti che non ci ha mai invitato. Il primo cittadino dica come stanno davvero le cose, ma soprattutto faccia chiarezza su quali sono le alleanze che intende costruire e con quali persone. Faccia i nomi e cognomi e dia un segnale concreto di apertura».

Altrimenti?

Zanzi non si muove. Almeno così dice. Poiché Varese 2.0 qualche problema interno (grande o piccolo che sia) ce l’ha. E anche perché politicamente non è in una posizione semplice. Del resto è vicesindaco proprio di Galimberti e non potrà tenere a lungo la posizione di lotta e di governo. Però non fa un passo, anzi snocciola la forza di Varese 2.0 in risposta agli ex che l’hanno attaccato: «Dicono che sono io il problema? Non la pensano così i tanti cittadini che qualche giorno fa erano presenti in via Selene e nemmeno quelli che hanno partecipato alla festa del movimento. Io sono convinto invece che tanti cittadini stanno ancora dalla nostra parte, perché in questi anni siamo stati alleati leali, trasparenti e abbiamo sempre detto in maniera chiara come la pensiamo. E non posso dire la stessa cosa del sindaco». Insomma, da via Selene e via Sacco la distanza è molto più ampia di quanto dice google map.

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